Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva.  

La finestra sul Tirreno è un olio e acrilico su tela presentata a Intorno all’Isola, la mostra organizzata nel dicembre del 2014 al Monte di Pietà di Messina. Nell’esposizione erano presenti 26 tele della sua attività recente (2010 -2014) e un piccolo corpus di calcografie. La mostra messinese confermava ulteriormente il carattere peculiare di questo paesaggista contemporaneo dall’inesausta forza creativa. Il tema del paesaggio siciliano, infatti, è assolutamente centrale nella sua produzione fin dagli esordi. Anzi, forse non è possibile immaginare questo pittore senza l’esperienza che lo porterà ancora giovanissimo a Lipari, dove nel 1949 vivrà un anno con la zia (Bonaventura 2014). Le isole Eolie con il loro mare cangiante, i tramonti infuocati e le sagome ripide dei vulcani segneranno per sempre l’artista che nel suo percorso svilupperà con vena vibrante tutta l’energia visiva del paesaggio mediterraneo.

La leggenda vuole che la Fata del ciclo epico cavalleresco di Re Artù si sia stabilita in riva allo Stretto. In realtà, la via prende il nome dal fenomeno ottico osservabile dalle due sponde quando sulle acque del mare è possibile osservare l’immagine delle strade e delle piazze delle due città.

L’opera realizzata, nella seconda metà degli anni 80, appartiene a quello che Teresa Pugliatti definisce il periodo blu, picassiano, di Mantilla (Pugliatti 2009). Periodo organico soprattutto per la luce lunare dei suoi quadri e la generale atmosfera notturna dei suoi interni, che, di fatto, conserveranno, pur nelle mutazioni tonali e cromatiche, una medesima tensione durante tutta la sua carriera.

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