Togo:La finestra sul Tirreno, 2014.

Artista: 
Testo Ridotto: 

La finestra sul Tirreno è un olio e acrilico su tela presentata a Intorno all’Isola, la mostra organizzata nel dicembre del 2014 al Monte di Pietà di Messina. Nell’esposizione erano presenti 26 tele della sua attività recente (2010 -2014) e un piccolo corpus di calcografie. La mostra messinese confermava ulteriormente il carattere peculiare di questo paesaggista contemporaneo dall’inesausta forza creativa. Il tema del paesaggio siciliano, infatti, è assolutamente centrale nella sua produzione fin dagli esordi. Anzi, forse non è possibile immaginare questo pittore senza l’esperienza che lo porterà ancora giovanissimo a Lipari, dove nel 1949 vivrà un anno con la zia (Bonaventura 2014). Le isole Eolie con il loro mare cangiante, i tramonti infuocati e le sagome ripide dei vulcani segneranno per sempre l’artista che nel suo percorso svilupperà con vena vibrante tutta l’energia visiva del paesaggio mediterraneo.

Testo Medio: 

La finestra sul Tirreno è un olio e acrilico su tela presentata a Intorno all’Isola, la mostra organizzata nel dicembre del 2014 al Monte di Pietà di Messina. Nell’esposizione erano presenti 26 tele della sua attività recente (2010 -2014) e un piccolo corpus di calcografie. La mostra messinese confermava ulteriormente il carattere peculiare di questo paesaggista contemporaneo dall’inesausta forza creativa. Il tema del paesaggio siciliano, infatti, è assolutamente centrale nella sua produzione fin dagli esordi. Anzi, forse non è possibile immaginare questo pittore senza l’esperienza che lo porterà ancora giovanissimo a Lipari, dove nel 1949 vivrà un anno con la zia (Bonaventura 2014). Le isole Eolie con il loro mare cangiante, i tramonti infuocati e le sagome ripide dei vulcani segneranno per sempre l’artista che nel suo percorso svilupperà con vena vibrante tutta l’energia visiva del paesaggio mediterraneo.Postcubismo, postimpressionismo, espressionismo, astrattismo sono le influenze che vengono rilevate dalla critica nell’opera di Togo. Certamente egli ha nella natura potente della Sicilia la prima maestra. La forza della luce, i colori, la nettezza dei contrasti, la stessa energia di cui egli fa esplodere la spuma del mare, sembrano provenire dall’eterna estate siciliana.  Togo però trasforma questo scenario cangiante e sempre identico a se stesso in una deflagrazione pittorica che nella libertà della pittura astratta ha il presupposto di una straordinaria e sempre convincente naturalezza. L’opera, seguendo le parole del titolo, è una finestra, come ogni quadro d’altra parte[1], tuttavia possiamo intuire solo il bordo destro di questa cornice. Anzi, quest’anta con il suo tipico segno, sembra l’imitazione di un’antica colonna, o forse è una tenda. A essa risponde sull’orizzonte al riflesso segmentato del sole calante, anch’esso in dialogo con l’aura geometrica rosso fuoco di un edificio arroccato sull’isola di cui vediamo pure i fianchi sommersi. Grazie al contrasto cromatico tra il fondo incandescente, gli elementi in primo piano e la grande massa blu, Togo riesce a creare una suggestiva profondità di campo che ha effettivamente tutta l’impressione di un affaccio sul paesaggio.

 


[1]  "Un’aperta finestra dalla quale si abbia a veder l’istoria", Leon Battista Alberti in Della Pittura, La Società Tipografica dei Classici Italiani, Milano 1804, p.26. 

 

Testo Esteso: 

La finestra sul Tirreno è un olio e acrilico su tela presentata a Intorno all’Isola, la mostra organizzata nel dicembre del 2014 al Monte di Pietà di Messina. Nell’esposizione erano presenti 26 tele della sua attività recente (2010 -2014) e un piccolo corpus di calcografie. La mostra messinese confermava ulteriormente il carattere peculiare di questo paesaggista contemporaneo dall’inesausta forza creativa. Il tema del paesaggio siciliano, infatti, è assolutamente centrale nella sua produzione fin dagli esordi. Anzi, forse non è possibile immaginare questo pittore senza l’esperienza che lo porterà ancora giovanissimo a Lipari, dove nel 1949 vivrà un anno con la zia (Bonaventura 2014). Le isole Eolie con il loro mare cangiante, i tramonti infuocati e le sagome ripide dei vulcani segneranno per sempre l’artista che nel suo percorso svilupperà con vena vibrante tutta l’energia visiva del paesaggio mediterraneo.Postcubismo, postimpressionismo, espressionismo, astrattismo sono le influenze che vengono rilevate dalla critica nell’opera di Togo. Certamente egli ha nella natura potente della Sicilia la prima maestra. La forza della luce, i colori, la nettezza dei contrasti, la stessa energia di cui egli fa esplodere la spuma del mare, sembrano provenire dall’eterna estate siciliana.  Togo però trasforma questo scenario cangiante e sempre identico a se stesso in una deflagrazione pittorica che nella libertà della pittura astratta ha il presupposto di una straordinaria e sempre convincente naturalezza. L’opera, seguendo le parole del titolo, è una finestra, come ogni quadro d’altra parte[1], tuttavia possiamo intuire solo il bordo destro di questa cornice. Anzi, quest’anta con il suo tipico segno, sembra l’imitazione di un’antica colonna, o forse è una tenda. A essa risponde sull’orizzonte al riflesso segmentato del sole calante, anch’esso in dialogo con l’aura geometrica rosso fuoco di un edificio arroccato sull’isola di cui vediamo pure i fianchi sommersi. Grazie al contrasto cromatico tra il fondo incandescente, gli elementi in primo piano e la grande massa blu, Togo riesce a creare una suggestiva profondità di campo che ha effettivamente tutta l’impressione di un affaccio sul paesaggio. L’artista si muove da moderno all’interno del grande racconto che i pittori siciliani fecero della loro terra da Antonello in poi. Una stagione che ha nell’Ottocento il suo momento di matura formulazione, tra stereotipi iconografici mutati dalle stampe del grand tour e istanze positiviste. Insieme all’impegno del realismo, dagli anni ’50 del Novecento in poi, la natura e il paesaggio diventano il punto di appoggio per tutti i dialetti della pittura modernista internazionale, grazie anche ai numerosi premi che le amministrazioni comunali organizzavano per promuovere le attrazioni locali: Premio Nazionale città di Messina (1951), Vita e Paesaggio di Capo d’Orlando (1956) etc. Tuttavia l’arte di Togo riesce brillantemente a scansare la prospettiva di una visione regionalista, la sua è una poetica individuale teorizzata e praticata con grande attenzione e profonda consapevolezza. “Io sto andando verso una traccia di racconto aniconico che va librandosi verso forme pure di colore”, così scrive l’artista al pittore conterraneo Alvaro in occasione della doppia personale organizzata da La Permanente di Milano nel 2007.  Perché, di fatto, come ben descritto da Francesco Poli: “La Sicilia è dunque per l’artista allo stesso tempo il soggetto della sua pittura di paesaggio, il pretesto per paesaggi della pittura, e, infine anche e soprattutto paesaggio dell’anima”[2].

 


[1]  "Un’aperta finestra dalla quale si abbia a veder l’istoria", Leon Battista Alberti in Della Pittura, La Società Tipografica dei Classici Italiani, Milano 1804, p.26.

[2] Francesco Poli: Togo. Forme pure di colore, Galleria San Carlo, Milano 2010, p.7.

 
Galleria Immagini: 

Galleria opere Togo

  • Togo: Paesaggio a Vulcano, 1962,olio su tela, 60 x 80 cm.
  • Togo: La vecchia e la cilegia, 1965, olio su tela, 50 x 70 cm.
  • Togo:C'è ancora speranza, 1983, olio su tela, 90 x 80 cm.
  • Togo: Cala dei corsari, 1962, olio su tela, 80 x 60 cm.
  • Togo: La finestra sul Tirreno, 2014, olio e acrilico su tela, 140 x 160 cm.
  • Togo: Azzurro mare, 2014, olio e acrilico si tela, 60 x 80 cm.
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Courtesy Togo
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