Concetta De Pasquale: Corpi Invisibili n.2, 2011.

Testo Ridotto: 

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva.  

Testo Medio: 

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva. Corpo e materia sono elementi centrali nella poetica di Concetta De Pasquale che fin dai suoi esordi si è caratterizzata per la ricerca intorno agli elementi di un linguaggio autonomo e personale.  Le tele e poi le carte sono state sempre il supporto per la registrazione fisica delle azioni del suo corpo, i suoi movimenti, l’azione delle sue mani. Nella serie dei Corpi Invisibili la sua poetica arriva a piena maturazione, e le sue opere si presentano come grandi superfici conciate.  Anche se il prototipo dell’operazione può essere facilmente rintracciato nelle Antropometrie di Yves Klein (Nizza, 1928 – Parigi 1962), le tele sulle quali l’artista francese faceva rotolare il corpo delle sue modelle, la radice ontologica della sua operazione appartiene al gene stesso del XX secolo che è stato, di fatto, il momento di riscoperta e di emancipazione del corpo, specialmente del corpo femminile.  Tra gli anni ’60 e ’70 le poetiche provocatorie dell’aktion viennese utilizzavano dichiaratamente il corpo come un’arma per scioccare il pubblico, è il caso di Valie Export (Linz, 1940) o, in ambito francese, delle performance ancora più estreme di Gina Pane (Biarritz, 1939 – Paris 1990). Diversamente da questi esempi, coerentemente con lo spirito di un’epoca più libera e contradditoria, il corpo della De Pasquale è un corpo emancipato, il corpo individuale e personale di un’artista siciliana che non ha la necessità giocare alla provocazione per essere riconosciuto: esso è già considerato come strumento valido per una poetica che è pronta per il racconto, per il mito. E’ il caso di Alla ricerca di Euridice, installazione in nove carte presentata insieme a Corpi Invisibili nella mostra messinese del 2011.

Testo Esteso: 

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva. Corpo e materia sono elementi centrali nella poetica di Concetta De Pasquale che fin dai suoi esordi si è caratterizzata per la ricerca intorno agli elementi di un linguaggio autonomo e personale.  Le tele e poi le carte sono state sempre il supporto per la registrazione fisica delle azioni del suo corpo, i suoi movimenti, l’azione delle sue mani. Nella serie dei Corpi Invisibili la sua poetica arriva a piena maturazione, e le sue opere si presentano come grandi superfici conciate.  Anche se il prototipo dell’operazione può essere facilmente rintracciato nelle Antropometrie di Yves Klein (Nizza, 1928 – Parigi 1962), le tele sulle quali l’artista francese faceva rotolare il corpo delle sue modelle, la radice ontologica della sua operazione appartiene al gene stesso del XX secolo che è stato, di fatto, il momento di riscoperta e di emancipazione del corpo, specialmente del corpo femminile.  Tra gli anni ’60 e ’70 le poetiche provocatorie dell’aktion viennese utilizzavano dichiaratamente il corpo come un’arma per scioccare il pubblico, è il caso di Valie Export (Linz, 1940) o, in ambito francese, delle performance ancora più estreme di Gina Pane (Biarritz, 1939 – Paris 1990). Diversamente da questi esempi, coerentemente con lo spirito di un’epoca più libera e contradditoria, il corpo della De Pasquale è un corpo emancipato, il corpo individuale e personale di un’artista siciliana che non ha la necessità giocare alla provocazione per essere riconosciuto: esso è già considerato come strumento valido per una poetica che è pronta per il racconto, per il mito. E’ il caso di Alla ricerca di Euridice, installazione in nove carte presentata insieme a Corpi Invisibili nella mostra messinese del 2011.“Come materia, il corpo può anche non irraggiare, ma al contrario assorbire tutto quanto si irraggia dalle costellazioni periferiche dello Stato, della Storia, della Cultura, del Senso. Può essere l’inerzia, la potenza dell’inerzia, la potenza del neutro”[1].  In questo scritto del 1979 Jean Braudillard (Reims 1929 - Parigi 2007) considera il corpo come materia, riecheggiando le radici platoniche del pensiero Occidentale, che proprio nel dualismo tra anima e corpo uno dei propri fondamenti concettuali.  Nella poetica di Concetta De Pasquale questo dualismo è assente. Le sue opere sono racconti di gesti, segni di momentanei passaggi fisici che combaciano perfettamente con il dinamismo psichico dell’artista, con la forma propria dell’anima. In questo senso va letto il titolo dell’opera e di tutta la serie: questi corpi invisibili, non sono nient’altro che il “corpo dell’anima”, la fisicità dei sentimenti e delle tensioni che la carta assorbe formando a sua volta una nuova unità biologica, una nuova pelle che bel lungi dall’essere passiva, è al contrario, recettiva, cioè etimologicamente in grado di re capere, cioè di contenere, di capire nuovamente, e forse con maggiore chiarezza, i movimenti impalpabili e sfuggenti dello spirito umano.  La dialettica del movimento, dell’esperienza in continuo divenire è peraltro l’altro aspetto della De Pasquale che pur rifiutando formalmente la figurazione (Pugliatti 2009), tuttavia si serve di essa per registrare le immagini dei suoi viaggi. Anche negli acquerelli di Appunti di viaggio (2000 – 2012) il gesto che genera il suo segno, è prevalente anche dal punto di vista grafico. I contorni dei profili umani, le pennellate liquide di colore seguono le traiettorie sicura di una mano che restituisce immagini di vibrante intensità fisica.




[1] J. Braudillard, All’ombra delle maggioranze silenziose, (1978), p. 7.

 

Galleria Immagini: 

Concetta De Pasquale: Corpi Invisibili n.2, 2011.

  • Concetta De Pasquale: Corpi Invisibili n.2: catrame e olio su carta, 100 x 100, 2011.
Credits: 
Da: Viaggi. Concetta De Pasquale, Catalogo della Mostra al Monte di Pietà di Messina a cura di Marco Moretti, Provincia Regionale di Messina,2011.
Gallerie Immagini Secondarie: 

Opere Concetta De Pasquale

  • Tracce, 1988, tecnica mista su tela, 197 x 90 cm
  • da Appunti di Viaggio, Venezia,2007, acquerello e china su carta.
Credits: 
Dal Catalogo dell'Opera dell'artista.
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