
PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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L’opera appartiene al gruppo presentato dall’artista in occasione della mostra “Collezione Privata. Pictura in Urbe” curata dal critico d’arte Lucio Barbera nel 1988. L’esposizione, corredata da un poderoso catalogo, raccoglieva artisti giovani e meno giovani del secondo Novecento messinese, con alcuni spunti di riflessione che rimangono ancora oggi validi. In questo senso, Paesaggio Eoliano può essere considerata un’opera abbastanza esemplificativa dell’articolata poetica di Alfredo Santoro, frutto di una personale rielaborazione di espressionismo, surrealismo e luminosità mediterranea.

L’opera, un pastello su carta, appare riprodotta sul numero uno della rivista Sicania del 1906. Nello stesso numero è presente un articolo commemorativo dell’artista scomparso qualche anno prima. Il dolore oltre a dimostrare il grande livello raggiunto da Inzoli nel campo della grafica è anche una testimonianza della sua cultura aggiornata alle novità del divisionismo conosciute nei suoi soggiorni nella capitale.

Il Forte dell’Andria sorgeva sull’omonima collina ed era cinto da alte mura che al di fuori della quali era il quartiere di S.Leone. La forma del bastione è desumibile oggi dall’osservazione dell’andamento dei tracciati viari che cingono la collina sulla quale trova posto l’Osservatorio astronomico. Sotto questa costruzione realizzata nel XX secolo insistono diverse gallerie e cunicoli la cui funzione è ricollegabile al Forte carloquintiano.

Di origine medievale, la metafisica e imponente Torre del Faro è inserita in una cinta muraria datata tra il XVI e il XVII secolo. Sappiamo dal Maurolico che nel 1546 la torre funzionava da lanterna, mentre nel 1749 ospitava 24 piloti che avevano il compito di far entrare in porto i bastimenti. Un tempo la torre era bagnata dal mare, ora distante un centinaio di metri. Modificata dagli inglesi agli inizi dell’Ottocento, oggi la torre fa parte del Parco Letterario Horcynus Orca.
