Antonello Arena: Magma, 2012.

Artista: 
Testo Ridotto: 

L’opera è stata presentata alla mostra Elettroresine, tenutasi tra il febbraio e il marzo del 2012 al Monte di Pietà di Messina. Si tratta di un blocco di resina a forma di secchiello in cui sono state immerse centinaia di lampadine e dei led, in una sorta d’imbalsamazione chimica che è poi il leitmotiv dell’intera mostra. Operazione di pop art, tra stile vintage e tensione verso il design, non rinuncia però all’effetto estetico, modernamente accattivante.

Testo Medio: 

L’opera è stata presentata alla mostra Elettroresine, tenutasi tra il febbraio e il marzo del 2012 al Monte di Pietà di Messina. Si tratta di un blocco di resina a forma di secchiello in cui sono state immerse centinaia di lampadine e dei led, in una sorta d’imbalsamazione chimica che è poi il leitmotiv dell’intera mostra. Operazione di pop art, tra stile vintage e tensione verso il design, non rinuncia però all’effetto estetico, modernamente accattivante.Come ben evidenziato da Teresa Pugliatti nel testo del catalogo, Elettroresine è l’ennesima manifestazione dell’eclettismo multimediale di Arena, che in questo si conferma un artista totalmente postmoderno. D’altra parte la sua volontà di tenere il passo dello spirito del tempo era già palese dalle plotter paintings degli anni 2000 (Omaggio a Man Ray, 2000), dove le nuove tecniche miravano a creare immagini inedite e avvincenti all’interno di una tradizione artistica sempre tenuta come punto di riferimento imprescindibile (Michelangelo1, 2000). In Elettroresine erano presenti pennelli, matite e colori, vecchi fumetti, floppy disc e lattine di coca cola, copertine di riviste, figurine, lettori mp3 e strumenti informatici, in un catalogo di oggetti che, tramite la resina, subivano un’opera d’imbalsamazione atta a sottrarla ai segni del tempo. Questa micro monumentalizzazione degli oggetti, pur avendo certi punti di contatto con le tecniche praticate da Rauschenberg, va letta anche all’interno della poetica di Arena, che si è sempre definito un romantico, e che quindi ha nella nostalgia, cioè il desiderio di riappropriarsi del passato spesso legato a persone, situazione o oggetti precisi, una delle chiavi emotive per leggere le sue opere. 

Testo Esteso: 

L’opera è stata presentata alla mostra Elettroresine, tenutasi tra il febbraio e il marzo del 2012 al Monte di Pietà di Messina. Si tratta di un blocco di resina a forma di secchiello in cui sono state immerse centinaia di lampadine e dei led, in una sorta d’imbalsamazione chimica che è poi il leitmotiv dell’intera mostra. Operazione di pop art, tra stile vintage e tensione verso il design, non rinuncia però all’effetto estetico, modernamente accattivante.Come ben evidenziato da Teresa Pugliatti nel testo del catalogo, Elettroresine è l’ennesima manifestazione dell’eclettismo multimediale di Arena, che in questo si conferma un artista totalmente postmoderno. D’altra parte la sua volontà di tenere il passo dello spirito del tempo era già palese dalle plotter paintings degli anni 2000 (Omaggio a Man Ray, 2000), dove le nuove tecniche miravano a creare immagini inedite e avvincenti all’interno di una tradizione artistica sempre tenuta come punto di riferimento imprescindibile (Michelangelo1, 2000). In Elettroresine erano presenti pennelli, matite e colori, vecchi fumetti, floppy disc e lattine di coca cola, copertine di riviste, figurine, lettori mp3 e strumenti informatici, in un catalogo di oggetti che, tramite la resina, subivano un’opera d’imbalsamazione atta a sottrarla ai segni del tempo. Questa micro monumentalizzazione degli oggetti, pur avendo certi punti di contatto con le tecniche praticate da Rauschenberg, va letta anche all’interno della poetica di Arena, che si è sempre definito un romantico, e che quindi ha nella nostalgia, cioè il desiderio di riappropriarsi del passato spesso legato a persone, situazione o oggetti precisi, una delle chiavi emotive per leggere le sue opere. Se questo catalogo di cose diverse restituisce la fisionomia delle aspirazioni, delle passioni e dei desideri dell’artista, è anche la registrazione di un passaggio cruciale della cultura umana al principio del nuovo millennio. La digitalizzazione dell’informazione, l’incipiente autoproduzione di beni e servizi, sembrano destinati a sopravanzare la cultura del consumismo e della produzione seriale, aprendo una nuova era di oggetti intelligenti, multifunzionali e forse meno mitici di quelli scelti da Arena. In questo senso le sue Elettroresine sono già future reliquie, resti chimicamente sacralizzati di un recente passato di cui l’artista salva le icone e le divinità hollywoodiane, gettando un ponte per lo sguardo di chi, domani, dovrà frugare dentro l’immenso labirinto di oggetti per cercare il senso della nostra epoca. 

Galleria Immagini: 

Galleria Opere Antonello Arena

  • Antonello Arena: Frammenti, 1987, acrilico su tela, 117 x 127 cm.
  • Antonello Arena: Omaggio a Man Ray, 2000, plotter painting, 65 x 65 cm.
  • Antonello Arena: Motherboard2, 2000, plotter painting, 65 x 65 cm.
  • Antonello Arena: Studio live, 2012, resina, plexiglas, stampa laser,60 x 60 cm.
  • Antonelo Arena: Magma, 2012, resina, lampadine a led, h 25 cm.
Credits: 
Courtesy Antonello Arena.
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