Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il tram di Messina è uno spazio sociale mobile, il tram di Messina è un teatro mobile. Non esiste luogo in cui sia possibile tastare le composizione della comunità dello Stretto con altrettanta fedeltà. Le diverse etnie, i caratteri, i tic dialettali, si mischiano quotidianamente in un piccolo show dove i corpi silenziosi si parlano, la fisicità diventa linguaggio prevalente, senza pudori, a tratti imbarazzante. Così, citando la performance di Marina Abramović e Ulay, “Imponderabilia” (1977), l’artista Gabriella Accardo sembra portare l’avanguardia artistica dentro lo spazio quotidiano del tram messinese.

L’opera è stata acquisita dalla Galleria Provinciale d’arte moderna e contemporanea della Provincia di Messina nel 1989. Appartiene a una tappa importante del percorso artistico di Anastasio che durante tutto il decennio aveva impostato il suo lavoro all’interno sia da una certa tensione astratta che da una materica, come segnalato da Lucio Barbera in occasione della mostra Collezione Privata Pictura in Urbe (1989).

 

Il santuario di S. Antonio da Padova sorge in quello che prima del terremoto era un poverissimo quartiere Avignone dove Sant’Annibale di Francia nel 1878 iniziò la sua opera di assistenza ai poveri. Il santuario, che è stato elevato a Basilica Pontificia minore da Benedetto XVI, fu progettato dall’ingegnere Letterio Savoja e dall’ingegnere Gaetano Bonanno e risulta essere la prima chiesa in muratura edificata dopo il terremoto del 1908.

L’opera, conservata nelle collezioni della Provincia Regionale di Messina, era ritenuta dispersa.  Nel 2008, lo storico d’arte Luigi Giacobbe con un articolo sulla rivista Karta, inquadra questa tavola dipinta a olio all’interno della produzione, ancora poco conosciuta, di Salvatore De Pasquale. Presentata nel 1929 alla II Mostra d’arte del sindacato fascista delle arti a Palermo, insieme con altri due dipinti e un’incisione, La Tortorella meritò la allora rara, riproduzione fotografica sul catalogo dell’esposizione.

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