Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Toponimo latino che indicano un luogo bello e gradevole, pieno di ogni cosa. Quod quaeris o queres:ciò che cerchi troverai.

I tre Elefanti corazzati da combattimento furono realizzati da Giovanni Cammarata tra il 1983 e il 1991 all’interno del fantasmagorico giardino della sua casa. Dalla fine degli anni ’70 il cementiere lavoro alla sua abitazione trasformandola in un parco di sculture, un monumento abusivo nella periferia degradata di Maregrosso. Chiamerà la sua opera in molti modi, attirando l’attenzione generale, tuttavia le ruspe dei proprietari dell’area sui cui egli viveva dal 1953, distruggeranno buona parte del suo lavoro, compreso il grande elefante decorato, danneggiando pesantemente gli altri due.

Il palazzo Arena occupa parte dell’isolato 316 del Piano Regolatore di Messina. La localizzazione dell’edificio che prospetta sulla Piazza Immacolata di Marmo a fianco della Cattedrale di Messina determina una diversa configurazione dei prospetti. I lavori di costruzione del fabbricato iniziarono nel 1916 e furono conclusi in meno di quattro anni. Una recente mostra organizzata dalla Soprintendenza di Messina ha esposto un disegno dei prospetti a firma di Gino Coppedè che sembra avere avuto il ruolo di direttore artistico dell’edificio, cioè colui che era preposto a curarne l’aspetto esteriore attraverso l’utilizzo di intonaci decorativi in stucco di cemento realizzati ad imitazione della pietra.

Situata sul lungomare del borgo marinaro di Ganzirri, la torre a pianta circolare, di probabile epoca medievale è costituita, da due ambienti sovrapposti cui è stato aggiunta una posticcia merlatura. L’edificio appare con il nome di “Torre Ganzirri Grande” nella campagna di ricognizione delle fortificazione effettuata dai militari austriaci tra il 1821 e il 1823. In stato d’abbandono, oggi l’edificio è stato privato del suo storico rapporto col paesaggio dalla selvaggia espansione edilizia.

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