Gino Coppedè

Foto: 

Gino Coppedè Artista

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Foto Secondarie: 

Gino Coppedè

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Biografia: 

Gino Coppedè nasce a Firenze nel 1866 e si forma presso la Scuola Professionale di arti decorative ed industriali. Tale istituto, diretto dallo scultore Augusto Passaglia autore di numerose sculture nella chiesa di S. Maria del Fiore, aveva come scopo lo studio e la riproposizione delle forme desunte dal repertorio artistico fiorentino del rinascimento e del manierismo, che lo condiziona per tutto l’arco della sua attività professionale con largo utilizzo dell’ornamentazione che realizzerà con i materiali più disparati, non ultimi gli impasti cementizi di graniglie di marmo colorate. La preparazione scultorea, oltre a costituire il bagaglio culturale di Gino Coppedè, è parte del bagaglio di numerosi architetti che operano in quel periodo. La collaborazione con alcuni architetti toscani lo porta ad appassionarsi all’architettura e alle modalità espressive insite in essa. Ciò lo convince, sul finire del XIX secolo, a frequentare la scuola di Architettura presso l’Accademia delle Belle Arti di Firenze dove consegue la laurea in Architettura nel 1896. Nei successivi due anni insegna presso il Regio Orfanatrofio “Puccini”. Tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo Coppedè realizza alcuni interventi a Padova e a Bologna, tuttavia la sua fama esplode quando progetta e realizza a Genova, un intervento di ristrutturazione di una casa colonica di proprietà di Evan Mac Kenzie, un fiduciario dei Lloyds di Londra, ispirandosi al Palazzo della Signoria e organizzandola proprio come un castello in grado di accogliere e proteggere gli ospiti e, al tempo stesso, costituire efficaci rimandi visivi del proprio comprensorio grazie alle torrette e alle mura di cinta che lo circondano da tutti i lati. La sua visionaria abilità risiede nel fatto che le sue ornamentazioni, a volte eccessive, concorrono alla realizzazione di un’architettura onirica che impiega singoli elementi, appartenenti al periodo rinascimentale, manierista o gotico, già conosciuti che però sono assemblati in modo del tutto nuovo fino a creare un’alterazione del gusto corrente. A Messina Coppedè intrattiene una lunga e fruttuosa collaborazione con il genero Gaetano Rapisardi. A causa del fervore lavorativo presente in città dopo il terremoto del 1908, non è facile risalire ai progettisti degli edifici della ricostruzione. Tuttavia, nel caso di Gino Coppedè pur se gli interventi a lui ascrivibili con certezza sono limitati a causa della carenza di documenti probanti, gli apparati decorativi - realizzati con impasti cementizi e con disegni graffiti sulle superfici degli intonaci a stucco - lasciano ipotizzare il suo coinvolgimento nella realizzazione di diversi progetti, soprattutto in prossimità di monumenti. La Commissione d’Ornato della città infatti, richiedeva una lavorazione delle superfici tale da costituire una efficace ambientazione per il monumento stesso: è questo il caso degli edifici in prossimità della duecentesca chiesa dell’Annunziata dei Catalani nei quali i trattamenti delle superfici ad intonaco creano un’adeguata ambientazione al monumento.

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