Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il castello di Roccaguelfonia, atrimenti detto di Matagrifone, fu eretto nella sua prima configurazione da Riccardo Cuor di Leone per farne un fortilizio a difesa della città ma anche per acquartierare le truppe di soldati al riparo da possibili insurrezioni della città. Probabilmente il primo fortilizio fu edificato in legno ma a questa costruzione, con l’affermarsi del governo normanno, seguì una costruzione in pietra che venne progressivamente modificata fino alla riorganizzazione delle fortificazioni cittadine voluta da Carlo V. Oggi, fatta eccezione per una torre ottagonale di epoca federiciana e per alcuni tratti di mura, non è più visibile nella sua configurazione anche perché in gran parte demolita per fare posto al Sacrario di Cristo Re che conserva le spoglie del milite ignoto. 

Il Borgo Portalegni era ubicato all’esterno del perimetro fortificato, ad ovest della città. Si trattava di uno dei borghi storici che, pur se separato dalla città a causa della cortina della mura di fortificazione, fruiva delle agevolazioni fiscali riservate alle aree interne alla cinta.

A qualche anno da In certi quartieri, edito da Mesogea nel 2008, Mario Valentini torna a pubblicare con la casa editrice messinese il volume Come un sillabario, in cui racconta attraverso 21 nuove storie, - tante quante sono le lettere dell’alfabeto - “i vagabondaggi di vita e di pensieri di un quarantenne piuttosto preoccupato della propria distrazione che, dopo molti mestieri quasi tutti legati all’esperienza di narrare e ascoltare, fa l’insegnante a Palermo e dintorni”. 

L'isolato 276 di Messina consta di due corpi di fabbrica che occupano ad est e ad ovest la superficie dell'isolato essendo separati da uno spazio intercluso nel quale, oltre ai percorsi di accesso alle singole unità trova posto un giardino. Fu realizzato a partire dal 1949 quando fu commissionato il progetto di massima agli architetti W. Frankl e M. Ridolfi. Il progetto venne elaborato nel corso dei due anni successivi e l’opera architettonica fu conclusa nel 1952.

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