PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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La Galleria Santa Marta-Santa Maria attraversa la città al di sotto della collina del Noviziato e possiede due ingressi. La galleria tradizionalmente attribuita ad epoca borbonica, forse in parte scavata al tempo della realizzazione della Caserma Sabato, ha un accesso (S.Marta) localizzato sulla via Santa Marta e l’altro (S.Maria) lungo la via Giovanni Pascoli, alla confluenza con via Stefano Protonotaro. Ambedue gli ingressi sono curati nei dettagli ma il maggiore è sicuramente quello lungo la via Pascoli che, in corrispondenza, si articola in uno slargo che permette di apprezzare la fattura della porta monumentale. L’epoca di realizzazione è l’anno sedicesimo dell’era fascista (1937) come si può desumere dall’iscrizione in pietra a rilievo posta a destra dell’ingresso di Santa Maria di via Pascoli.
La gigantografia è tratta da una foto di Lorenzo Cassarà scattata dalla vertigonosa stele della Madonnina. Una visuale inedita del forte San Salvatore e del “landmark mariano”, il principale riferimento spaziale ed estetico della città di Messina. Le questioni dell’identità sociale e culturale delle comunità sono al centro dei reportage di Cassarà, da anni attento osservatore e organizzatore di performance e istallazioni in cui l’occhio fotografico indaga i caratteri e le forme psicologiche degli abitanti di varie località siciliane. Il titolo “Cura ut Valeas” è una locuzione latina che significa “Fai in modo di star bene”, usata generalmente come formula di chiusura di una lettera, “Stammi bene”, un invito e un saluto per i viaggiatori del tram che restituisce la genuina tensione sociale dell’arte di Cassarà,
La cinta normanna che circondava la città può essere desunta da alcune incisioni che ritraggono la città subito dopo gli interventi voluti da Carlo V che ne ampliò il perimetro. In particolare dall’incisione di MatthausMerian il vecchio si rilevano diversi allineamenti dai quali se ne può intuire l’andamento. Purtroppo la gran parte di queste mura è stata demolita per trarne materiali da costruzione, oltre che aree appetibili, così come parte venne inglobata nelle nuove mura realizzate a partire dal 1537.
L’ingresso monumentale di Via Catania accoglie il visitatore con la grande composizione floreale dello stemma cittadino e la scritta “Orate Pro Defunctis” su cui troneggia la bella cappella della Confraternita di San Basilio degli Azzurri, realizzata da Giacomo Fiore e Gregorio Bottari.