Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'isolato 478 è conosciuto come "case Cicala" e si estende lungo la via Garibaldi. Si tratta di una tipologia tipica dell'ottocento messinese che prevede il piano terra adibito a botteghe dotate di mezzanini ed un piano nobile. Originariamente l'edificio era più alto, come può desumersi ancora dalla presenza delle mensole al di sopra delle aperture del piano nobile che reggevano i balconi del piano superiore, ma per effetto della normativa antisismica del periodo fu demolito l'intero piano sovrastante il piano nobile.

Alla potente vocazione poetica, destinata a rendere la voce cattafiana una delle più significative del Novecento letterario, si aggiunge una meno nota ambizione al reportage giornalistico, testimoniata da alcune prose che, come questa, svelano l’abilità del poeta barcellonese nell’attraversamento di spazi e atmosfere restituiti nei termini di un avventuroso viaggio. Pensato per l’introduzione ad un libro fotografico dell’Automobile Club d’italia (1961), Lo Stretto di Messina e le Eolie presenta, inoltre, molteplici punti di contatto con la produzione poetica ispirata a quei luoghi, in un affascinante gioco di echi e risonanze.

Realizzata nel 1460 circa, l’opera è oggi conservata al Museo di Bucarest. La tavola appartiene al periodo giovanile e ha una doppia matrice stilistica. La parte inferiore con Maria e Giovanni riprende iconograficamente i Calvari fiamminghi, mentre il paesaggio con la città di Messina è derivato dalle novità prospettiche della pittura italiana continentale. La veduta del porto con la caratteristica falce è tra i documenti più accurati della forma urbana del XV secolo.

Il Banco di Roma occupa il primo comparto dell’isolato 297/A del Piano Regolatore della città di Messina. In particolare l’isolato 297 fu diviso nelle due parti A e B a causa della presenza della chiesa medievale di S. Maria degli Alemanni che richiese alcune modifiche nel disegno del Piano Regolatore redatto dell’ingegnere Luigi Borzì subito dopo il terremoto del 1908. 

 

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