Nino Cucinotta

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Dopo una prima formazione al Liceo Artistico “Mattia Preti” di Reggio Calabria, si iscrive alla facoltà d’Architettura di Palermo, nel 1960. Tuttavia, non ne rimane soddisfatto, quindi lascia il capoluogo siciliano per Milano, dove parteciperà ai corsi di scultura dell’Accademia di Brera, tenuti da Mario Marini e Luciano Minguzzi. Successivamente lavorerà nello studio dell’architetto Sergio Cobolli Gigli, poi presso il gruppo di Ernesto Nathan Rogers, per il quale realizzerà elementi d’arredo. A Milano le sue sculture saranno apprezzate da autorevoli critici, quali Raffaele De Grada e Marcello Venturoli. Nel capoluogo lombardo frequenterà Togo, alias Enzo Migneco, cui lascerà un gruppo di sculture prima di tornare in Sicilia, nel 1965. Lavora principalmente con la terracotta, cui bisogna aggiungere la pietra, il legno e il bronzo, di cui fonde esemplari di piccole dimensioni. Il suo universo poetico si nutre del mito, continuamente citato anche nei titoli delle sue opere: Arcadia, Andromeda (1992), Persefone (1995), che dialoga con le forme “non finite”, fluide e in divenire delle sculture.