Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’edificio IX della Palazzata fu progettato nel 1929 ma dal progetto alla sua realizzazione intercorsero quasi trenta anni a causa della seconda guerra mondiale. Nel frattempo il linguaggio degli stessi progettisti si era evoluto pertanto il nuovo progetto avviato nel 1952 e realizzato nel 1956 denuncia, attraverso il linguaggio utilizzato, la sua minore età rispetto al contiguo edificio dell’INFAIL. Il progetto è di Giuseppe Samonà che nel pensare alla forma da dare alla sua opera, affidò ad una grande varietà di materiali e di lavorazioni il compito di trasmettere un’immagine severa ed al tempo stesso dichiaratamente moderna. 

L’opera, non datata, appartiene al primo periodo dell’attività di Gaetano Chiarenza. Sotto la guida dell’artista Stello Quartarone, anch’egli coinvolto nel Progetto Linguaggio Arte attivato al Mandalari, iniziò prima a disegnare e poi a dipingere sulle lenzuola usate del manicomio. Siamo intorno alla metà degli anni ’90, l’esiguità di mezzi non ferma la grande vena creativa di Chiarenza che, qui, addirittura, arriva anche alla bellissima cornice auto costruita. 

Il bastione dei Gentilmeni si articola lungo un fianco della collina di Montalto in posizione frontistante rispetto al bastione di S.Barbara. Il tratto di mura che collega i due bastioni, oggi quasi del tutto demolito, era intersecato dall'andamento del Torrente Portalegni e vi si accedeva da due porte (dei Gentilmeni e delle Gravidelle). Oggi, sopra le mura del bastione, sono presenti numerose cellule edilizie che ne rendono difficile la lettura anche se è possibile percorrere la scalinata che conduce al santuario di Montalto.

Il mosaico accoglie il viaggiatore che, un tempo, attraversava il lungo corridoio “a ponte” sopra i binari per guadagnare l’uscita dalla Stazione Marittima di Messina o per imbarcarsi attraverso le invasature delle navi traghetto. Sigillo artistico al progetto di Angelo Mazzoni ( Bologna, 1894 – Roma, 1979 ),il mosaico è un insieme un manifesto della propaganda fascista ma anche una colorata celebrazione della bellezza dell’Isola.

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