Isolato 305 (comparto III) del PR di Messina

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Testo Ridotto: 

Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Enrico Fleres il quale adottò un linguaggio consono all’importanza delle strade sulle quali prospettava l’edificio. Il palazzo dell’arcivescovado è dotato di due ingressi: il primo su via Garibaldi ed il secondo su via I Settembre. Il lotto sul quale sorge l’edificio ha una lieve differenza di quota che viene recuperata, in corrispondenza del secondo ingresso, attraverso una scalinata che conduce al piano di calpestio rialzato.

Testo Medio: 

L’isolato 305 del piano regolatore di Messina è occupato da diversi comparti che sono stati saturati nel primo periodo della ricostruzione. Nello specifico il terzo comparto dal palazzo dell’Arcivescovado occupa uno degli angoli dell’edificio e precisamente quello posto all’incrocio tra via Garibaldi e via I Settembre. Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Enrico Fleres il quale adottò un linguaggio consono all’importanza delle strade sulle quali prospettava l’edificio. Il palazzo dell’arcivescovado è dotato di due ingressi: il primo su via Garibaldi ed il secondo su via I Settembre. Il lotto sul quale sorge l’edificio ha una lieve differenza di quota che viene recuperata, in corrispondenza del secondo ingresso, attraverso una scalinata che conduce al piano di calpestio rialzato. All’esterno l’edificio si manifesta con un basamento concluso da una modanatura in stucco, che interessa l’edificio per un’altezza limitata.

Testo Esteso: 

L’isolato 305 del piano regolatore di Messina è occupato da diversi comparti che sono stati saturati nel primo periodo della ricostruzione. Nello specifico il terzo comparto del palazzo dell’Arcivescovado occupa uno degli angoli dell’edificio all’incrocio tra via Garibaldi e via I° Settembre. Il terzo comparto dell’isolato 305 fu realizzato su progetto dell’ingegnere Enrico Fleres il quale adottò un linguaggio consono all’importanza delle strade sulle quali prospettava l’edificio. Il palazzo dell’arcivescovado è dotato di due ingressi: il primo su via Garibaldi ed il secondo su via I° Settembre. Il lotto sul quale sorge l’edificio ha una lieve differenza di quota che viene recuperata, in corrispondenza del secondo ingresso, attraverso una scalinata che conduce al piano di calpestio rialzato. All’esterno l’edificio si manifesta con un basamento concluso da una modanatura in stucco, che interessa l’edificio per un’altezza limitata. Tutto il primo livello fuori terra è realizzato con finte bugne in stucco che costituiscono il fondo sul quale si aprono le luci del piano botteghe che, sulla via Garibaldi, sono concluse a finto arco, mentre sulla via I Settembre sono caratterizzate da un architrave rettilinea. Al piano superiore si registra, in corrispondenza alle luci sottostanti, un’alternanza di finestre e balconi la cui altezza è contenuta entro una fascia corrispondente all’altezza del parapetto dei balconi; questi ultimi sono caratterizzati dalla presenza di balaustrini in cemento armato. Ai lati dei balconi sono posti dei dadi a rilievo in stucco di cemento contenuti entro la fascia che stacca il piano terreno, caratterizzato dall’impiego di bugne, dal piano primo le cui superfici in stucco sono lavorate a frattazzo rifinito a punta di cazzuola. Da tali dadi si dipartono coppie di paraste anch’esse in stucco, che si concludono con mensole che reggono visivamente il cornicione dell’edificio. I capitelli delle paraste sono decorati con superfici lisce a cemento e ciascuna coppia presenta un puttino alato in stucco. L’edificio è concluso da un parapetto sommitale dotato di scorniciature, interrotte da pilastrini posti in continuità con le coppie di paraste.

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