Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La storia del Palazzo Reale di Messina, oggi non più esistente, può essere ricostruita riferendosi soltanto alle vedute del porto che nel corso dei secoli ne testimoniano l’aspetto. La sua fondazione risale ad epoca normanna per opera di Ruggero II. Il mercante arabo andaluso IbnGiubairche naufragò nella “spiaggia del mare” nel 1184, durante il regno di Guglielmo II, lo descrive “bianco come una colomba che domina la spiaggia del mare e dà albergo a tanti paggi ed ancelle addetti al servizio del re…”dando testimonianza del gran numero di dipendenti che affollavano la corte e quindi, indirettamente, della mole dell’edificio che la ospitava. Dalle sue parole si desume anche che il castello costruito all’estremità est della città si affacciava sul porto ma anche, a causa della linea di costa non ancora avanzata come accade oggi, era esposto anche sul versante del mar Ionio a sud dove probabilmente si arenò la nave di IbnGiubair, sotto gli occhi di Re Guglielmo affacciato al Palazzo Reale.

Prende il nome del fossato delle antiche mura realizzate per volere di Carlo V proprio nei pressi di questo luogo.

Le Argonautiche, poema ellenistico di Apollonio Rodio, narra che la spedizione di Giasone toccò queste sponde durante il suo epico viaggio. L’artista si fa tentare e ferma qui l’eroe per lo scontro decisivo con il celeberrimo Drago. La creatura sinuosamente si intreccia tra le finestre del malconcio edificio della “Casa di Vincenzo” insidiando la figura rosseggiante del granitico Giasone. Tutta la composizione è giocata sui colori della città: il giallo e il rosso, trasformando l’episodio in un augurio simbolico per le difficili battaglie che aspettano la comunità peloritana. L’opera con le sue dimensioni monumentali e con il suo afflato epico e favolistico riscatta una piccola porzione dell’affaccio diretto sul mare, ancora oggi severamente compromesso dalla recinzione del porto e da edifici, come la Dogana, che chiusi e degradati offrono al visitatore un’immagine poco lusinghiera della città.

Questa illustrazione, inizialmente concepita come opera personale, viene scelta come cover del periodico Girl Glue creato da Mel Stringer. Ascrivibile nel novero delle creazioni iconiche, l’opera rappresenta tutto il variegato mondo imperfetto che una adolescente vive nel microcosmo della sua stanza. 

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