Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Le origini della Fiera di Messina sono da ricercare nella fiera del Santo Sepolcro, istituita da Federico II nel 1296 e che, fino al XV secolo, risulta essere una delle più importanti fiere d'Italia. Nella seconda metà del XIX secolo l'istituzione assume un importante ruolo alla luce delle nuove rotte del Mediterraneo alla luce dell'apertura del Canale di Suez.

Dal 1933 al 1938 Daniele Schmiedt si dedica al tema del lavoro una ricca serie di opere. Nel dicembre dello stesso anno Sironi, Campigli, Carrà e Funi firmeranno il Manifesto della pittura murale sulle pagine de La Colonna, ratificando quello che, di fatto, le loro ricerche avevano già maturato. Ricerche possibili perché dovute al ritorno, fortemente voluto dal fascismo, di un’arte pubblica, propagandistica e celebrativa.  

Costruita da Giacomo del Duca tra il 1589 e il 1600, è stata, insieme all’annesso palazzo, sede dell’ordine dei Cavalieri di Malta dopo la cacciata da Rodi (1136) Dell’antico edificio rimane la tribuna di Via Placida, massiccia architettura che tra pareste, lesene e nicchioni si articola in un suggestivo gioco geometrico e chiaroscurale. L’edificio conserva al suo interno le reliquie di San Placido, il monumento funebre all'umanista Maurolico, la tomba dell’architetto Grunenberg.

L’idea di Fiumara d’arte nasce nel 1982 quando Antonio Presti, già collezionista, decide di dedicare una scultura al padre deceduto da poco. Presti, però non immagina a un mero fatto privato e pensa di donare l’opera alla collettività collocandola sul gretto dell’antico torrente Halesa. Il progetto muta ben presto e Presti decide ampliarne la portata finanziando un intero parco di sculture da collocare nell’incantevole territorio del torrente prosciugato. 

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