Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nel 1923 viene fondata la S.A.I.E. (Società Anonima Imprese Edilizie) che avrebbe realizzato la Galleria V.E. per conto della S.G.E.S. (Società Generale Elettrica della Sicilia) che aveva sede anche a Catania e a Palermo. Nel 1924 la SAIE si obbligò con il Comune a realizzare il quarto edificio a completamento della piazza circolare e si aggiudicò, nel corso di un’asta pubblica, l’intero comparto dell’is. 323. Il progetto della Galleria V.E. fu affidato all’architetto messinese Camillo Puglisi Allegra, il cui studio era a Venezia, ma la cui professionalità era conosciuta in città per avere vinto, nel 1911, il concorso per la progettazione della nuova Camera di commercio la cui conclusione dei lavori avverrà nello stesso periodo di quella della Galleria. Egli avrebbe dovuto realizzare l’edificio della galleria e dotarlo di un portico come prescritto dal R.d.A. del Piano Regolatore di Borzì.

La porta dei Gentilmeni si apriva lungo la cortina muraria in prossimità dell’omonimo bastione e del monastero di clausura detto dell’Immacolta Concezione di Gentilmeni e Reclusorio di Zitelle. Il Gallo ci da notizia che in questo luogo sorgeva anticamente un Tempio dedicato a Venere.

Il cinema Apollo (originariamente Ariston) occupa il I comparto dell’isolato 295 del Piano Regolatore dell’ingegnere Luigi Borzì. Questo comparto rimase a lungo inedificato fino agli anni cinquanta quando, nel 1954, fu realizzato il cinema ad opera dell’architetto Filippo Rovigo. Anche questa architettura risente del linguaggio utilizzato da Rovigo nelle sue opere e manifesta uno stretto legame con l’architettura razionalista che dopo il periodo fascista poteva manifestarsi nelle sue forme pure e scevre da qualunque citazione nazionalista.

Il cosiddetto Palazzo di Marmo occupa l’intero isolato 329 del PR di Messina e fu progettato in una prima versione dall’ingegnere Vincenzo Vinci con forme inclini all’eclettismo neorinascimentale. La costruzione dell’edificio attuale avvenne a partire dal 1931 per iniziativa dalla Società Peloritana Edilizia (SPE) mentre la costruzione dell’edificio fu curata dalla Società Peloritana Anonima Costruzioni Edilizie (P.A.C.E.) con la direzione tecnica dell’ingegnere Carlo Riccardo Lo Surdo che ne curò anche i calcoli di stabilità ed il progetto amministrativo. Tuttavia la paternità del progetto dell’edificio è da sempre stata attribuita all’architetto Camillo Puglisi Allegra sulla scorta della menzione che questi ne fa in un proprio curriculum trovato dopo la sua morte.

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