Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il borgo Zaera era posto a sud della città, fuori dalla cinta fortificata, lungo la via del Dromo che permetteva di raggiungere Catania. Anche questo borgo, sorto in maniera spontanea dopo la realizzazione delle mura cittadine volute dall’Imperatore Carlo V, era in intima connessione con la vita della città e fruiva delle stesse agevolazioni fiscali riservate alle aree interne.

Prende il nome da Rosa Rosso Donato (1808 - 1867), eroina messinese, artigliera durante i moti del ’48. Durante l’assalto borbonico alla batteria dei Pizzillari, Via T. Cannizzaro odierna, fece saltare una cassa di munizioni uccidendo moltissimi nemici e ferendo gravemente se stessa. Fingendosi morta scappò a Palermo, da cui tornò a Messina, finendo imprigionata, nonostante l’amnistia.

Commissionato ad Antonello da Messina nel 1473 per la chiesa di San Gregorio, il polittico è oggi conservato al Museo Regionale di Messina. Le cinque tavole superstiti, in cattivo stato di conservazione a causa di un improvvido restauro e del catastrofico sisma del 1908 che lo danneggiò gravemente, mostrano i modi dell’Antonello aggiornato alle novità prospettiche del Rinascimento italiano cui l’artista messinese aggiunge la visione lenticolare, di origine fiamminga, che ebbe modo di apprende durante il suo apprendistato napoletano presso il maestro Colantonio.

Di origine medievale, il forte Castellaccio fu soggetto a cospicue opere provvisionali e di ammodernamento in età moderna. Intorno alla metà del ‘500 l'architetto bergamasco Ferramolino ne potenziò i quattro bastioni con baluardi cuspidati. Nel 1674, durante la rivolta antispagnola, venne conquistato dai messinesi, così come nel 1848, al tempo dei moti antiborbonici. Dopo il terremoto, l’edificio subì violente manomissioni che alterarono significativamente la ricchezza e la peculiarità storico architettonica dell’edificio.

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