Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Toponimo derivante dalla sovvenzione del Senato messinese destinata all’acquisto di grano a favore della popolazione.

La leggenda di Scilla e Cariddi è antichissime e ha innumerevoli varianti, rappresentazioni pittoriche e letterarie. Mostri abissali posti all’ingresso dello Stretto di Messina, queste creature voracissime che ingoiavano bastimenti e marinai sono la trasposizione mitica delle potentissime correnti, dei gorghi e dei “garofali” prodotti dall’incontro tra il mar Ionio e Tirreno che si verifica proprio nelle acque dello Stretto. Maria Rando qui rappresenta due evanescenti e vorticose sirene dalla sostanza liquida e dorata, terrificanti e enigmatiche archetipi femminili che restituiscono tutto il fascino inquietante di questo mito. 

I tre Elefanti corazzati da combattimento furono realizzati da Giovanni Cammarata tra il 1983 e il 1991 all’interno del fantasmagorico giardino della sua casa. Dalla fine degli anni ’70 il cementiere lavoro alla sua abitazione trasformandola in un parco di sculture, un monumento abusivo nella periferia degradata di Maregrosso. Chiamerà la sua opera in molti modi, attirando l’attenzione generale, tuttavia le ruspe dei proprietari dell’area sui cui egli viveva dal 1953, distruggeranno buona parte del suo lavoro, compreso il grande elefante decorato, danneggiando pesantemente gli altri due.

Realizzata dallo scultore Pietro Tenerani nel 1845 per volontà del Decurionato messinese, la scultura fu distrutta insieme a quelle degli altri re borbonici, (Carlo II realizzata dal Serpotta, Francesco I del Subba, e Carlo III del Buceti), durante l’insurrezione del 1848. Dopo i moti e le concessioni di Ferdinando II, la scultura fu nuovamente rifusa dal Tenerani secondo un modello simile all’originale. Dopo vari spostamenti, la scultura venne ricollocata nel 1973 dove ancora oggi si trova.

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