Filippo Cianciàfara Tasca di Cutò

Biografia: 

Nato a Messina da una famiglia aristocratica, Filippo Cianciàfara Tasca di Cutò scampò al terremoto del 1908, rimanendo appena sedicenne orfano della famiglia distrutta dal sisma. Andò a lavorare quindi a Roma, presso il nonno materno, Lucio Mastrogiovanni Tasca Conte d’Almamerita. Lì conobbe la moglie, Maria Antonia Danieli, che sposò nel 1914. Tornato in Sicilia, visse la sua esistenza tra Palermo e Messina, dove oggi la sua villa periurbana di contrada Regia Corte è stata dichiarata complesso d’interesse storico artistico e architettonico. La sua passione per la fotografia fu precoce e già sviluppata al tempo del terremoto. Era un amore familiare: il padre Francesco Cianciàfara, ingegnere messinese dallo spiccato interesse per le arti figurative, teneva solide relazioni con gli intellettuali siciliani dell’epoca: Verga, Cannizzaro, Di Marzo e La Corte Cailler etc. Indifferente agli impegni lavorativi, la cospicua eredità gli consentì di non preoccuparsene, Filippo Cianciàfara si dedicò anima e corpo alla fotografia con immensa passione e dedizione. La sua attività fotografica si svolse prevalentemente dalla seconda metà degli anni Venti ai primi anni Quaranta, con una fase produttiva molto felice negli anni Trenta.   Nel 1933, infatti, ricevette l’Honourable Mention dalla rivista “American Photography” e nel 1932 il Gran Prix d’Honneur a Cannes, avviando, nel 1935, una collaborazione la rivista “Il progresso Fotografico” di Milano. Più tardi cercò pure di trasformare questa passione in un lavoro ma senza particolare successo per l’asperità del carattere e la sua intransigenza intellettuale.  Fotografo meticoloso dalla robusta concezione estetica, sperimentatore di stili e tecniche anche al di fuori del perimetro fotografico, morì a Palermo il 12 settembre del 1982. 

Data Luogo Artista: 
Autori Correlati: