PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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La Galleria Santa Marta-Santa Maria attraversa la città al di sotto della collina del Noviziato e possiede due ingressi. La galleria tradizionalmente attribuita ad epoca borbonica, forse in parte scavata al tempo della realizzazione della Caserma Sabato, ha un accesso (S.Marta) localizzato sulla via Santa Marta e l’altro (S.Maria) lungo la via Giovanni Pascoli, alla confluenza con via Stefano Protonotaro. Ambedue gli ingressi sono curati nei dettagli ma il maggiore è sicuramente quello lungo la via Pascoli che, in corrispondenza, si articola in uno slargo che permette di apprezzare la fattura della porta monumentale. L’epoca di realizzazione è l’anno sedicesimo dell’era fascista (1937) come si può desumere dall’iscrizione in pietra a rilievo posta a destra dell’ingresso di Santa Maria di via Pascoli.

L’opera appartiene al periodo della piena maturità artistica di Giuseppe Vanadia. Dopo aver attraversato, tra il 1960 e il 1961, un momento di astrazione pura, priva cioè di riferimenti a oggetti concreti (Buda 2011), Vanadia tornerà a ispirarsi al dato naturale che sarà al centro di un’elaborazione ancora più avanzata. E’ il caso di Elevazione, un paesaggio composto dall’accostamento di zone di colore pure in cui sono perfettamente visibili tutti i numerosi ritmici colpi di spatolina.

Questa edicola votiva, sita in Viale S.Martino su una facciata dell’isolato 48, è realizzata con un apparato scultoreo in stucco, mentre l’immagine sacra contenuta all’interno dell’ovale è realizzata in piastrelle maiolicate. L’ovale che contiene una riproduzione dell’ambasceria dei messinesi alla vergine è un tributo ad un’incisione realizzata nel 1845 di Tommaso Aloisio Juvara. L’Edicola consta di un baldacchino sormontato da una corona e da una croce che sovrastano l’intera struttura. Questa si caratterizza per una mensola retta da due lesene sulla quale Poggia l’ovale che viene retto da due angeli alati. La sua realizzazione risale agli anni 30 ed i materiali che vennero impiegati furono lo stucco ed il cemento oltre alle piastrelle di maiolica.
Il sesto comparto dell’isolato 305 del Piano Regolatore di Messina prospetta sulla via Cesare Battisti e manifesta un carattere dichiaratamente eclettico. L’edificio fu progettato dall’architetto Gino Peressutti nel 1919 e risulta interessante notare come il linguaggio adottato dal progettista per caratterizzare la sua opera si discosti totalmente da quello adottato dallo stesso per la realizzazione di Cinecittà a Roma. In questo caso l’attacco a terra dell’edificio è enfatizzato da un alto basamento in stucco cementizio le cui superfici sono lavorate con subbia a punta grossa, tale da ottenere una superficie fortemente scabra.
