Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’opera appartiene al gruppo di carte presentate alla mostra organizzata al monte di Pieta di Messina nell’aprile 2011. Sul grande quadrato di carta l’artista ha registrato, in presa diretta, le tracce del suo copro in movimento. La superficie dell’opera è così diventata, a sua volta, una sorta di epidermide rugosa e frastagliata dalla grande forza espressiva.  

L’opera, in marmo bianco, poggia su un basamento formato da due gradini mistilinei al cui centro sorge il piedistallo poligonale su cui poggia, a sua volta, la prima coppa mistilinea. Da questa si diparte un secondo piedistallo che regge la coppa più piccola, formata da quattro conchiglie. Dalla coppa sgorga l’acqua attraverso quattro mascheroni, mentre un dado sostiene la Pigna da cui deriva il nome della fontana.Fu spostata nell’attuale spazio nel 1988.

Il libro di Giuseppe Longo, pubblicato da Mursia nel 1970, traccia un'immagine della Sicilia a partire dai ricordi dell'infanzia e della fanciullezza, trascorsi sulle rive dello Stretto. Oltre al filtro della memoria e della nostalgia, agisce ne L'isola perduta la prima vocazione di Longo, ovvero il giornalismo: il nucleo dell'opera si può infatti rintracciare nel lungo scritto Viaggio in Sicilia, stampato nel novembre del 1958 su «L'osservatorio politico letterario», la rivista da lui fondata e diretta a Roma nel 1955, ma anche in altri articoli e reportage dell’autore. 

Nell'isolato 133 sopravvive un comparto nel quale insiste un edificio preterremoto. Si tratta di un edificio recentemente restaurato senza troppa attenzione alla preesistenza che manifesta, sopra le aperture dei mezzanini, le mensole che sostenevano i balconi dei piani superiori, oggi demoliti per rispondere ai dettami della normativa antisismica del 1909.

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