Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il Forte S. Spirito costituiva l'estremità a sud dell'ampliamento delle fortificazioni della città voluto da Carlo V per annettere un'ulteriore territorio entro la cinta murata in modo da consentire l'edificazione del Grande Ospedale. L'annessione della collina del Tirone alla città murata faceva riferimento al forte catellaccio ed al Forte Gonzaga che la proteggevano da ovest. 

Presentata al pubblico in occasione dell'evento culturale "Quasivive" dell'Ottobre 2011, questa ministoria illustrata traccia il profilo mitico di Colapesce, scomponendone e ricomponendone la leggenda in chiave contemporanea, con il preciso intento di evidenziare e denunciare le odierne problematiche di carattere etico e sociale.

L’edicola dedicata a San Giovanni decollato è localizzata in un palazzo sito in Via Ghibellina (is.282). L’autore di questa edicola è Vincenzo Arcoraci, un allievo di quel Cascella che realizzò il mosaico presente all’interno della Stazione marittima. Questa edicola è caratterizzata da una superficie scanalata conclusa a lunetta che costituisce il fondo di una composizione a tempietto con timpano triangolare sorretto da due colonnine poggianti su una mensola modanata, retta da due volute.  Il timpano triangolare è sovrastato dalla figura di un angelo in altorilievo, mentre la struttura di fondo è conclusa da una croce scolpita, retta da due volute a motivi fitomorfi.

Lo sfruttamento balneare della costa nord orientale della Sicilia iniziò già nel periodo fascista con le prime due colonie che sorgono in prossimità dell’estremità nord orientale della Sicilia. L’Istituto marino è la prima delle due colonie ed è realizzata su progetto dell’ingegner Guido Viola nel 1928 e costituita da un edificio a padiglioni destinati alla elioterapia infantile. La seconda colonia, destinata ai figli degli impiegati delle poste, realizzata da Paleologo e Danesi nel 1935, risulta meno legata all’eclettismo risentendo del clima razionalista del periodo. Il progetto del Lido del Tirreno fu affidato all’ingegnere Napoleone Cutrufelli che venne affiancato, per i calcoli delle strutture, dall’ing. Giovanni Gregorio.

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