Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il Forte Real Basso chiudeva la cinta murata in prossimità dell'attuale Real Convitto Dante Alighieri posto di fronte alla passeggiata a mare. la fortificazione ebbe un ruolo di primo piano nel corso dei moti del 1848/49 quando l'esercito degli insorgenti contro l'esercito borbonico, conquistate le fortezzze di Roccaguelfonia, Gonzaga e Castellaccio riuscirono ad aprire un varco nelle mura della fortezza e dunque a conquistarla costringento i borboni a riparare nella Cittadella, l'unica fortezza messinese ancora in mano dell'esercito napoletano.

Nel clima di ricostruzione postbellica della città, l’OSPE si configura come centro privilegiato per la vita culturale messinese, riunendo intorno a sé la galleria d’arte “Il Fondaco” e la parodistica “Accademia della Scocca”, e ponendosi in collaborazione con altri cenacoli e istituzioni, dall’Università alle riviste e alle librerie, come quella dell’editore Giacomo D’Anna. A dar vita all’avventura dell’OSPE è Antonio Saitta, dopo aver lasciato la storica libreria Ferrara, in cui era entrato come commesso a quattordici anni, sostenuto nella nuova impresa da Pugliatti e Vann’Antò. 

Il cinema Apollo (originariamente Ariston) occupa il I comparto dell’isolato 295 del Piano Regolatore dell’ingegnere Luigi Borzì. Questo comparto rimase inedificato fino a quando, nel 1954 fu realizzato il cinema ad opera dell’architetto Filippo Rovigo. Anche questa architettura risente del linguaggio utilizzato da Rovigo nelle sue opere e manifesta uno stretto legame con l’architettura razionalista che, dopo il periodo fascista, poteva manifestarsi nelle sue forme pure e scevre da qualunque citazione nazionalista.

Dal 1933 al 1938 Daniele Schmiedt si dedica al tema del lavoro una ricca serie di opere. Nel dicembre dello stesso anno Sironi, Campigli, Carrà e Funi firmeranno il Manifesto della pittura murale sulle pagine de La Colonna, ratificando quello che, di fatto, le loro ricerche avevano già maturato. Ricerche possibili perché dovute al ritorno, fortemente voluto dal fascismo, di un’arte pubblica, propagandistica e celebrativa.  

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