Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Seguendo una generosa intuizione di Antonio Giocondo e Stello Quartarone che nel 2011 si dedicarono alla decorazione delle pensiline della Fermata di Piazza Unione Europea, l’Assessorato alla Cultura del Comune di Messina ha organizzato Distrart, operazione di street art e rigenerazione urbana prodotta dalla rassegna sperimentale Ottoeventi nell’ambito del Centro di Competenza per l’arte e l’architettura contemporanea ARCO, finanziata dall’ATS formata da Comune di Messina (capofila), GTS Consulting Srl, Grafo Editor Srl, Europrogetti & Finanza Srl e Sud Dimensione Servizi Srl, finanziato dal PO-FESR 2007 – 2013, linea di intervento 3.1.3.3.3.

La chiesa sorge dove un tempo vi era il monumentale e omonimo edificio progettato dall’architetto modenese Guarino Guarini. L’edificio di oggi è stato disegnato da Francesco Barbaro nel 1927 e completato nel 1930. In un’edicola ricava dall’ingresso si trova un crocifisso del XVIII secolo, mentre all’interno del sacello permangono alcuni altari d’epoca barocca, provenienti dall’antico edificio, e un gruppo marmoreo con la Madonna e Gesù fanciullo del XVI secoli attribuito a Vincenzo Tedeschi.

L’opera appartiene all’ultima produzione dell’artista messinese. Presentata alla mostra Terradimezzo tenuta nel 2010 alla galleria Fortunarte, la tela consente uno sguardo globale sull’opera di Mariella Marini e le connessioni della sua esperienza con le altre produzioni artistiche locali.  Prova informale e materica di grande eleganza, Terradimezzo rimanda inevitabilmente alla sensibilità calcografica della Marini e all’idea che ogni incisore ha della lastra come spazio di formazione dell’immagine all’interno della materia. 

L’opera, andata distrutta a causa delle bombe alleate del 1943, decorava la controfacciata della cattedrale di Messina. Il mosaico rappresentava nella parte superiore la Trinità in mandorla tra gli angeli, con i sei santi patrono della città di Messina: Placido, Eleuterio, Bacchilo, Eustochia, Anzia e Flavia. Nella parte inferiore della parete, a sinistra: l’arcivescovo Paino benedice la nuova Messina ricostruita, mentre a destra vengono rappresentate le vittime e la città distrutta dal sisma del 1908.

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