Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

A ridosso del disastro occorso alla gente di Sicilia il I ottobre 2009, Michele Cannaò, Sara Montani, Togo e Guido Oldani chiamano a raccolta i colleghi artisti al Palazzo della Permanente di Milano per un happening dedicato alla tragedia. Da qui l’idea di Cannaò di creare in quella terra un Museo del Fango fatto di dipinti, sculture, filmati, poesie, racconti e quanto dell’arte possa costituire argine culturale. 

La Fontana Bios è stata realizzata nel 2005 dall'artista Ranieri Wanderlingh all’interno della Passeggiata a Mare, al posto di una vecchia fontana. Commissionata dalla Gazzetta del Sud per il cinquantenario della sua Fondazione, la fontana è lunga 18 metri, alta quasi 7, ed è composta da due elementi affusolati in cemento. Dal grande fuso posto sgorga l’acqua che, simbolicamente, giunge alla fontana sottostante, metafora del ciclo naturale, allusione al "maschile" e "femminile" della natura.

L’isolato 224 del PR di Messina è interamente occupato dal royal palace hotel e fu realizzato su progetto dell’architetto Nino Pantano. Nel 1971 fu effettuato uno scavo nell’area nel quale emersero almeno due differenti strati di abitazioni realizzate secondo uno schema ortogonale che potrebbero indicare, come suggerito da Barnabò Brea, che la città sorgesse su lotti ortogonali.

Il Forte di S. Chiara, oggi non più esistente, sorgeva lungo il torrente Portalegni, in corrispondenza del Palazzo Reale. Si trattava di un'opera di fortificazione della cinta murata della città della quale non è possibile stabilire con precisione la costrazione che sembra verosimile essere avvenuta nel periodo aragonese.

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