Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’oratorio pre terremoto fu costruito nel 1640 da Giovanni Antonio Ponzello, forse su disegno di Simone Gullì. In passato l’edificio ha ospitato pregevoli opere d’arte di Mario Minniti, Vincenzo Aniemolo e Mariano Riccio. Parte dell’esuberante decorazione architettonica e dei dipinti superstiti sono oggi custoditi al Museo Regionale. L’edificio, ricostruito nel 1932, custodisce una pala con la Vergine del Rosario (1489), nonché le “varette”, simulacri con scene della Passione potarti in processione il venerdì santo dalla Confraternita del "S.S. Crocifisso Il Ritrovato".

Prende il nome da Rosa Rosso Donato (1808 - 1867), eroina messinese, artigliera durante i moti del ’48. Durante l’assalto borbonico alla batteria dei Pizzillari, Via T. Cannizzaro odierna, fece saltare una cassa di munizioni uccidendo moltissimi nemici e ferendo gravemente se stessa. Fingendosi morta scappò a Palermo, da cui tornò a Messina, finendo imprigionata, nonostante l’amnistia.

La finestra sul Tirreno è un olio e acrilico su tela presentata a Intorno all’Isola, la mostra organizzata nel dicembre del 2014 al Monte di Pietà di Messina. Nell’esposizione erano presenti 26 tele della sua attività recente (2010 -2014) e un piccolo corpus di calcografie. La mostra messinese confermava ulteriormente il carattere peculiare di questo paesaggista contemporaneo dall’inesausta forza creativa. Il tema del paesaggio siciliano, infatti, è assolutamente centrale nella sua produzione fin dagli esordi. Anzi, forse non è possibile immaginare questo pittore senza l’esperienza che lo porterà ancora giovanissimo a Lipari, dove nel 1949 vivrà un anno con la zia (Bonaventura 2014). Le isole Eolie con il loro mare cangiante, i tramonti infuocati e le sagome ripide dei vulcani segneranno per sempre l’artista che nel suo percorso svilupperà con vena vibrante tutta l’energia visiva del paesaggio mediterraneo.

Il Palazzo dei Fratelli Cerruti, armatori che ebbero un significativo ruolo nella ricostruzione della città anche in ordine alle speculazioni edilizie, fu costruito dal dicembre 1915 al febbraio 1917, in circa quattordici mesi di lavori serrati. Il progetto venne presentato dalla Società Anonima Italiana “Ferrobeton” a firma dell’architetto Gino Coppedè in relazione al secondo comparto dell’isolato 312. La struttura in muratura confinata con travi e pilastri di cemento armato regge un edificio di forma triangolare con gli angoli arrotondati che prospetta sulla piazza dell’antica chiesa dell’Annunziata dei Catalani e che dalle decorazioni in questa presenti ne viene condizionato.

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