Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La collezione, formata con le opere d’arte contemporanea di proprietà del Comune di Messina, è oggi custodita al I piano del Palazzo della Cultura “Antonello da Messina”. L’esibizione comprende alcune opere di importanti artisti internazionali, come Emilio Tadini e Mirò, e alcune testimonianze dell’arte messinese e siciliana, (Freiles, Samperi, Fiume) del Novecento.

La Porta delle Gravidelle, detta anche Porta della Legna perché ubicata in prossimità del Torrente Portalegni, si apriva a ridosso del bastione di Santa Barbara nel tratto di mura che lo congiungeva con lo speculare bastione dei Gentilmeni. La via che raggiungeva questa porta permetteva di risalire per le valli e scavalcare le prime propaggini dei Monti Peloritani. In prossimità di questa porta era la chiesa di Santa Maria della Provvidenza Compagnia dei Facchini di Carovana che occupava parte dell’attuale isolato 244 del PR di Borzì.

La storia del Palazzo Reale di Messina, oggi non più esistente, può essere ricostruita riferendosi soltanto alle vedute del porto che nel corso dei secoli ne testimoniano l’aspetto. La sua fondazione risale ad epoca normanna per opera di Ruggero II. Il mercante arabo andaluso IbnGiubairche naufragò nella “spiaggia del mare” nel 1184, durante il regno di Guglielmo II, lo descrive “bianco come una colomba che domina la spiaggia del mare e dà albergo a tanti paggi ed ancelle addetti al servizio del re…”dando testimonianza del gran numero di dipendenti che affollavano la corte e quindi, indirettamente, della mole dell’edificio che la ospitava. Dalle sue parole si desume anche che il castello costruito all’estremità est della città si affacciava sul porto ma anche, a causa della linea di costa non ancora avanzata come accade oggi, era esposto anche sul versante del mar Ionio a sud dove probabilmente si arenò la nave di IbnGiubair, sotto gli occhi di Re Guglielmo affacciato al Palazzo Reale.

L’isolato 180 è un palazzetto in linea a due elevazioni fuori terra che si conserva da prima del terremoto. Si tratta di un fabbricato con struttura in muratura relativamente al quale, nel corso della seconda guerra mondiale, era stata fatta richiesta di demolizione. Infatti l’edificio sorge a pochi metri da uno dei bastioni delle mura di Carlo V sul quale si apre una galleria utilizzata, nel corso della II guerra mondiale, quale rifugio antiaereo. La richiesta di demolizione contemplava l’ipotesi che se l’edificio fosse crollato avrebbe potuto ostruire con le macerie l’unico ingresso alla galleria.  

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