Placido Di Bella

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Placido Di Bella è nato nelle Filippine in data sconosciuta ma ipotizzabile, grazie agli autoritratti datati pervenuti, intorno alla penultima decade del XIX secolo.  Il padre Giovanni (Messina 1834 – 1908) era pittore e scenografo, già direttore della Scuola Comunale di Disegno di Messina, la madre era indiana. Studia prima con il padre e poi due anni all’Accademia libera di Belle Arti di Roma nel biennio 1901 - 1902. Subito dopo l’Accademia libera di Venezia. Dalle fonti, sappiamo che non conseguì mai il diploma di magistero nel disegno, e fu generalmente dipinto come un artista orgoglioso e sprezzante. Gran Medaglia alla Mostra Internazionale di Bologna del 1904, conosciamo i titoli di alcune sue opere anche grazie alla sua personale organizzata nel 1905 al Circolo Artistico di Messina. In tale occasione vennero esposti disegni dal vero a matita: Testa di Vecchio, Testa di Moro, e le tele a olio: Il desco dell’operaio, Riposo, Baccante, In soffitta, Sotto i raggi di sole, Ragazza con fiori, Sui Tetti, Ciccareddu, Orfanella, Viuzza a Taormina, Quei che pregano, Visioni. Molte sue opere sono attestate presso collezioni private messinesi e palermitane. Secondo la testimonianza del suo allievo, Gaetano Corsini, dopo il terremoto del 1908 Di Bella si sarebbe trasferito a Copenaghen, dove più tardi sarebbe morto, ospite dell’amico Peter Severin Kroyer.  Tuttavia, Guido Ghersi in un articolo apparso il 17 marzo sulla Gazzetta di Messina e delle Calabrie, lo dice morto in Germania, pochi giorni prima di quella data. 

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