Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La basilica cattedrale della città di Messina è stata fondata dal Gran Conte Ruggero in epoca normanna, per poi essere consacrata da Enrico VI e Costanza d’Altavilla nel 1197. Il duomo ha subito numerosi rimaneggiamenti, a seguito di eventi e calamità. L’ultima ricostruzione risale al 1929, quando la basilica fu ricostruita dall’architetto Francesco Valenti. La chiesa ha pianta basilicale, con tre navate, transetto e tre absidi riccamente decorate da mosaici risalenti al XIV sec.

La storia si snoda attraverso una serie di metafore, riconducibili per ovvi motivi agli esempi stilistici di Maus, alla Fattoria degli animali di Orwell e a Le metamorfosi di Kafka, con il preciso intento di lanciare un messaggio fermo sul superamento dei contrasti e delle prepotenze descritte attraverso il richiamo alle più nobili doti umane di solidarietà e fratellanza. Infatti, ciò che nel corso della storia risulta capace di invertire la direzione rispetto la degenerazione progressiva verso cui si avvia l’intera congregazione colpita dalla mafiosità è l’eroica volontà del coraggioso protagonista Alberto che mostra col suo esempio, fatto di gesti di affetto e fratellanza disinteressata, come sia possibile contrastare la diffusione della malattia scarafaggiante.
 

Di origine medievale, il forte Castellaccio fu soggetto a cospicue opere provvisionali e di ammodernamento in età moderna. Intorno alla metà del ‘500 l'architetto bergamasco Ferramolino ne potenziò i quattro bastioni con baluardi cuspidati. Nel 1674, durante la rivolta antispagnola, venne conquistato dai messinesi, così come nel 1848, al tempo dei moti antiborbonici. Dopo il terremoto, l’edificio subì violente manomissioni che alterarono significativamente la ricchezza e la peculiarità storico architettonica dell’edificio.

Lo stencil è un ironico fotomontaggio della famosa scritta CAMPARI, noto liquore alcolico, un tempo giganteggiante su un noto palazzo di Porta Messina. “Cumpari” è la dialettizzazione del termine “compare”, epiteto familiare molto usato tra gli uomini della città di Messina. Il suo uso e la sua diffusione sono probabilmente un retaggio della dominazione spagnola, il termine si riferiva ai testimoni di nozze o ai padrini di battesimo.

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