Salvatore Castagna

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Una delle figure più importanti nel panorama dell’arte contemporanea siciliana all’indomani della seconda guerra mondiale. Docente all’Istituto d’Arte di Palermo, direttore (e fondatore) della scuola d’Arte di Messina e successivamente degli Istituti d’Arte di Civita Castellana e di Anzio, ispettore del ministero dei Beni culturali, poi  medaglia d’oro di Benemerito dell’Arte e della cultura. All’attività didattica ha affiancato quella di pittore, ceramista, scultore e incisore con sperimentazioni di tecniche e linguaggi diversi, dalla figurazione all’astrazione, dalla forma alla materia. Ha esordito nel 1929 a Palermo alla I Mostra d’Arte sacra e partecipato a numerose mostre collettive e personali in Italia e all’estero, ottenendo premi e riconoscimenti. Ha soggiornato a Messina, Firenze e Roma. Il periodo messinese, tra il 1954 e il 1967, è segnato dalla proficua frequentazione di Salvatore Pugliatti, animatore della scena culturale della città dello Stretto, insieme al cospicuo e attivissimo gruppo del Fondaco. La prima attività di Castagna si caratterizza da una forte sperimentazione di tecniche e materiali della tradizione decorativa italiana, sempre di gusto e funzione moderna, vicina alle ricerche di Ponti e Melotti, sui cui giganteggia un ispirato influsso di Paul Klee. Castagna morirà a Roma nel 1988, dopo una carriera artistica e un’animata produzione culturale che ancora oggi aspetta di essere riscoperta. 

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