PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
La storia narra le vicende di Lia, una tartaruga che non conosce il mondo, ma la cui voglia di esplorarlo è tale da farle valicare il limite delle sue piccole dimensioni. Intorno al concetto di “esplorazione” si innestano percorsi sollecitanti le abilità visivo-esplorative del bambino/ragazzo nei quali le immagini non sono interferenze, ma detonatori di processi di prosecuzione fantastica della lettura.
Nell'isolato 133 sopravvive un comparto nel quale insiste un edificio preterremoto. Si tratta di un edificio recentemente restaurato senza troppa attenzione alla preesistenza che manifesta, sopra le aperture dei mezzanini, le mensole che sostenevano i balconi dei piani superiori, oggi demoliti per rispondere ai dettami della normativa antisismica del 1909.
Realizzata dallo scultore Pietro Tenerani nel 1845 per volontà del Decurionato messinese, la scultura fu distrutta insieme a quelle degli altri re borbonici, (Carlo II realizzata dal Serpotta, Francesco I del Subba, e Carlo III del Buceti), durante l’insurrezione del 1848. Dopo i moti e le concessioni di Ferdinando II, la scultura fu nuovamente rifusa dal Tenerani secondo un modello simile all’originale. Dopo vari spostamenti, la scultura venne ricollocata nel 1973 dove ancora oggi si trova.
L’opera appartiene all’ultimo periodo d’attività dell’artista di Roccavaldina. Presentata alla mostra del marzo 2009 alla galleria Fortunarte di Messina, documenta l’ulteriore evoluzione della pittura di Nino Cannistraci Tricomi nel solco di una ricerca formale fatta di purezza e grande rigore. Rouge è un “oggetto pittorico” silenzioso e astratto, di cui è difficile tradurre in parole, la tensione intellettuale ed emotiva.