Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

E’ il nome di un’antica strada abitata in passato da conducenti di Carri. Da Viale Principe Umberto conduce a Via Malta e da lì al viale Boccetta.

Questa graphic novel dal retrogusto poliziesco mescola sapientemente temi complessi la cui immanenza è connaturata alle molteplici contraddizioni della nostra società.
Già nel titolo è presente quello che è più di un indizio: il numero 419. Questo numero si riferisce all'articolo del codice penale nigeriano (in origine contenente la sola sanzione del reato di truffa su internet) la cui la valenza e portata normativa è stata estesa con la previsione della punizione per i reati di traffico di droga e prostituzione. Tali illeciti, congiuntamente al grave problema dell’immigrazione clandestina, tracciano parte dello scenario sul quale si muovono i personaggi di questa intricata vicenda.
 

L’opera composta di 143 pannelli assemblati da Guttuso  direttamente nel suo studio, fu commissionata dall’allora consulente del teatro Giacchino Lanza Tomasi. Con una superficie di 130 metri quadri, è la più grande realizzata dal maestro di Bagheria, e una delle sue ultime opere. Installata sulla volta del Teatro Vittorio Emanuele, suggella la discussa e lunghissima ricostruzione del massimo teatro cittadino.

Nel IV comparto dell'isolato 319 è localizzata la cosiddetta Casa Cerruti, dal nome della famiglia committente. L'edificio venne costruito tra il 1920 ed il 1922 dalla Società Imprese Edilizie Meridionali, aveva un'altezza di poco più di dieci metri e constava del piano botteghe adibito a commerciale e del piano nobile destinato alla residenza, oltre al locale cantinato di servizio. La struttura dell’edificio è in cemento armato con travi e pilastri ed impiega il sistema brevettato da Monier e ceduto alla ditta tedesca Wayss e Freytag.

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