Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Il Museo Regionale custodisce una parte del ricchissimo patrimonio storico artistico della città pre terremoto (1908). All’interno dei locali della ex Filanda Mellinghof, che presto verranno lasciati per la nuova struttura, sono custoditi alcuni capolavori della scultura e della pittura europea, come la "Resurrezione di Lazzaro" (1609) e "L’Adorazione dei Pastori" (1609) di Caravaggio, Il Polittico di San Gregorio (1473) e la tavoletta della "Madonna col bambino benedicente e un francescano in adorazione (1474)" di Antonello da Messina.

L'edilizia preterremoto che insiste in parte dell'isolato 310 sorge lungo la via I Settembre ed occupa cinque campate dell'intero edificio. Tale edificio risulta l'unico del quale si è potuto riscontrare il progetto di adeguamento ai dettami della normativa del 1909 che prevedeva di intelaiare le strutture in muratura con gabbie di cemento armato. Purtroppo la differenza delle proprietà ha fatto sì che ciascuno intervenisse con una propria logica e che gran parte degli elementi decorativi andassero perduti nel corso di tali lavori. La tipologia manifesta un piano botteghe dotato di mezzanino (nell'immaginario collettivo nota come "casa e putìa", cioé casa e bottega per indicare la concentrazione di interessi nello stesso luogo) ed un piano nobile sovrastante. La copertura è realizzata con tetto a falde.

L’opera appartiene alla mostra Stanze Remote, tenutasi alla galleria Orientale Sicula 7puntoarte di Messina nel 2010. L’esibizione  ospitava la produzione pittorica di Galipò dal 1996 al 2003, in una carrellata di immagini e temi organici alla visione di questo artista. Moderno Minosse si muove dentro la poetica espressionista, appassionata e perfettamente contemporanea del pittore.  Come evidenziato da Daniele De Joannon nel catalogo della mostra, Galipò è un artista militante e in aperta polemica con il mondo contemporaneo dal quale vengono gli spunti tematici e figurativi della sua arte.

Nel 1929, alcuni anni dopo la morte di Giovanni Scarfì, nonno e primo maestro di De Fichy, Egidio si arruola nella Regia Marina, lasciando l’Isola. Torna quindi a Messina nel 1934, entrando nello studio di Antonio Bonfiglio. Don Saro è una sintesi del plasticismo monumentale del maestro e del verismo vivace che contraddistinguerà tutta la sua produzione. Il magnifico ritratto sarà premiato con la borsa di studio Tommaso Aloysio Juvara, consentendo al giovane De Fichy di trasferirsi a Roma per perfezionare la sua arte.  

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