Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Prende il nome dal moto scoppiato nel 1847 proprio su questa arteria, e che anticipò di qualche mese l’inizio del Risorgimento siciliano. La strada prendeva anticamente il nome di Ruga Amalfitana, per poi divenire Via Austria dopo la spedizione di Don Giovanni D’Austria, e infine, Via Primo Settembre, dopo il 1860.

Inaugurato il 24 novembre del 2000, alla presenza del Capo dello Stato, il monumento è un ritratto di Gaetano Martino (Messina, 1900 - Roma, 1967), scienziato e statista messinese. L’autore, Gualberto Rocchi, è specializzato in ritratti a destinazione pubblica di personaggi del mondo della cultura e della politica.

In un surreale quanto paradossale ossimoro, settimanalmente, spesso anche contemporaneamente, sulle banchine del porto di Messina sbarcano i turisti croceristi e i migranti salvati nel Mediterraneo dalle grigie navi delle Marine Militari europee. Al centro di questo mare, la Sicilia vive da millenni i flussi migratori e le dominazioni che hanno plasmato la sua storia e la sua cultura. Milioni di siciliani hanno lasciato questa terra tra XIX e XX secolo, in una diaspora che oggi il canotto e il piccolo transatlantico di Daniele Battaglia ricordano assai bene in una comune quanto esplicita iconografia sociale.

In Via D.Nachera, sulla facciata dell’ultimo piano di un edificio trova posto una edicola di produzione seriale costituita da una mensola retta da due volute alle estremità. Tra le volute è un festone sagomato con il monogramma mariano. La mensola costituisce la base di appoggio di due colonnine binate che reggono una trabeazione, conclusa da un motivo curvilineo con volute e motivi floreali. All’interno della lunetta è presente una conchiglia. La struttura è protetta da una tettoia curvilinea con pendenti in lamierino stampato.  La nicchia a catino è dipinta in azzurro ed ospita una statuetta votiva della Madonna di Tindari. Il materiale utilizzato è uno stucco cementizio.

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