Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’opera, andata distrutta a causa delle bombe alleate del 1943, decorava la controfacciata della cattedrale di Messina. Il mosaico rappresentava nella parte superiore la Trinità in mandorla tra gli angeli, con i sei santi patrono della città di Messina: Placido, Eleuterio, Bacchilo, Eustochia, Anzia e Flavia. Nella parte inferiore della parete, a sinistra: l’arcivescovo Paino benedice la nuova Messina ricostruita, mentre a destra vengono rappresentate le vittime e la città distrutta dal sisma del 1908.

La fontana venne realizzata nel 1602 per volere dei senatori Stagno D’Alcontres, Ventimiglia, Arena, Del Pozzo, Aquilone e Ardonetta. Un tempo era posta su una piazzetta triangolare tra corso Cavour e Via Basolari. Gravemente danneggiata dal terremoto, venne collocata nella sua attuale posizione nel 1931. Non si conosce l’origine del suo nome, tuttavia “Gennaro” viene messo in connessione col mese in cui il sole entra nella costellazione dell’Acquario, Gennaio appunto. Sarebbe proprio la personificazione dell’Acquario, quindi, a essere raffigurata in questa posa dinamica e vibrante. Fino al 1870 l’acqua sgorgava dai quattro mascheroni alla base del monumento e dalle due anfore rette da “Gennaro/Aquario”.

L’edicola è ubicata in via Placida nell’isolato 478, le cosiddette case Cicala. La composizione di questa edicola votiva, che risale al 1845, è bastata su una nicchia all’interno della quale è posto un quadro raffigurante il Crocifisso tra le anime del Purgatorio, costituito da un apparato in marmo di San Marco D’Alunzio ed impreziosito da due colonne con capitelli ionici ai lati dell’effigie sacra sormontati da un architrave marmoreo e poggianti su una mensola retta da volute binate. In asse con il quadro è una croce di ferro sul Golgota.Al di sotto della mensola tra le volute è presente un cartiglio di marmo con una iscrizione per le indulgenze.

La chiesa sorge dove un tempo vi era il monumentale e omonimo edificio progettato dall’architetto modenese Guarino Guarini. L’edificio di oggi è stato disegnato da Francesco Barbaro nel 1927 e completato nel 1930. In un’edicola ricava dall’ingresso si trova un crocifisso del XVIII secolo, mentre all’interno del sacello permangono alcuni altari d’epoca barocca, provenienti dall’antico edificio, e un gruppo marmoreo con la Madonna e Gesù fanciullo del XVI secoli attribuito a Vincenzo Tedeschi.

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