Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Una lapide sulla scalinata del Monastero di Montevergini e posta dalla Società Operaia messinese ricorda che in questa contrada, un tempo ricca di chiese e cenobi, nacque nel 1430 Antonio di Giovanni de Antonio, detto Antonello, tra i maggiori pittori del primo Rinascimento italiano.

Lo street artist messinese Kuma ha decorato l’ingresso al capannone del Birrificio Messina nell’estate del 2015. Foglie di malto, un boccale di birra e l’immancabile onda rappresentano il nuovo corso degli ex operai della Birra Messina, messisi in proprio per creare un nuova birra artigianale locale capace di rinsaldare l’antico legale tra la comunità messinese e questa bevanda.

Il magnifico cartone appartiene al gruppo di opere realizzate da Sartorio per i mosaici del Duomo di Messina.  L’artista romano vi lavorerà ininterrottamente per due anni, impegnandosi a realizzare 90 metri quadri di bozzetti al mese per un totale di 6000 metri quadri.  Rifiutando qualsiasi aiuto esterno, Sartorio lavorerà al progetto in perfetta solitudine fino alla morte prematura causata dal cancro.  I bozzetti e i cartoni di Sartorio non verranno mai tradotti in mosaico, rimanendo come opere esteticamente autonome e compiute. 

Nel 1622 l’architetto Simone Gullì presenta un progetto che prevede una cortina continua di tredici grandi edifici intervallati dalle monumentali porte cittadine. La palazzata sostituiva, in termini moderni, le vecchie mura urbane e venne danneggiata dal terremoto del 1783 tanto da essere in parte ricostruita fin dall’inizio del XIX secolo dall’abate Giacomo Minutoli. Venne definitivamente distrutta dal terremoto del 28 dicembre 1908. Fu bandito un concorso di idee, vinto nel 1931 dall’architetto Camillo Autore con Giuseppe Samonà, Guido Viola e Raffaele Leone. Del progetto fu realizzato solo l’edificio della testata a sud, il Palazzo dell’INA nel 1935. Successivamente furono realizzati il Palazzo del Banco Di Sicilia ed i successivi verso nord, che vennero realizzati nell’arco del ventennio seguente.

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