Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’edicola della Madonna con il braccio il Bambino si trova nel villaggio di Camaro Superiore. La sua realizzazione risale agli anni ‘40 del XX secolo e costa di un apparato decorativo molto ricco. Una mensola dall’andamento spezzato modanata costituisce la base sulla quale poggiano due lesene affiancate da due colonnine tortili, con motivi floreali che raggiungono una trabeazione, anch’essa spezzata, caratterizzata da una serie di modanature e da una figura in altorilievo. Questo architrave è sormontato da un profilo curvo sostenuto da due volute all’interno del quale trova posto una conchiglia.

Il palazzo dell’elefante è così chiamato per la presenza di un portale in pietra scolpita raffigurante due teste di elefanti. L’anonimo artista ha così configurato il portale di ingresso probabilmente sulla scorta di una moda del periodo. Si tratta di un edificio che insisteva di fronte al Grande Ospedale e fu realizzato in un periodo precedente al terremoto del 1783.

Eugenio Vanfiori, artista, giostraio, realizza quest’opera tributo a Maria Costa, poetessa del borgo marinaro di Paradiso, icona di una poesia del mare che la città di Messina sembra aver smarrito nella sua storia recente. Come Maria Costa, l’artista vive il margine terraqueo dal Baby Park, noto parco gioco della famiglia Vanfiori, in relazione profonda con la poesia dei luoghi e l’energia naturale del paesaggio dello Stretto.

L’oratorio pre terremoto fu costruito nel 1640 da Giovanni Antonio Ponzello, forse su disegno di Simone Gullì. In passato l’edificio ha ospitato pregevoli opere d’arte di Mario Minniti, Vincenzo Aniemolo e Mariano Riccio. Parte dell’esuberante decorazione architettonica e dei dipinti superstiti sono oggi custoditi al Museo Regionale. L’edificio, ricostruito nel 1932, custodisce una pala con la Vergine del Rosario (1489), nonché le “varette”, simulacri con scene della Passione potarti in processione il venerdì santo dalla Confraternita del "S.S. Crocifisso Il Ritrovato".

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