Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’opera di Felice Canonico risulta premiata al concorso indotto dall’Ente Provinciale per il Turismo di Messina nel ’53, all’interno della seconda edizione dell’importante Mostra nazionale di pittura “Città di Messina”, organizzata per il Fondaco da Pugliatti, Vann’Antò e Giuseppe Miligi.  Pur riconnettendosi al grande momento del Realismo sociale, di cui Guttuso, presente alla mostra, fu il principale protagonista, la tela di Canonico presenta i caratteri peculiari di questo artista dall’eclettica creatività.

La via fu chiamata così in onore di Bernardino Cardines, duca di Maqueda, vicerè di Sicilia dal 1596 al 1602. In passato costituiva una dei più importanti assi viari della città. Realizzato agli inizi del XVII secolo, nell’ambito del generale riassetto urbanistico moderno, misurava circa 650 metri, con un’ampiezza di dieci metri. Dopo il terremoto, il primo segmento della strada, che un tempo giungeva fino all’attuale Via Nicola Fabrizi, rimase tale, mentre il secondo venne ribattezzato Via Cesare Battisti.

Ricostruito dopo il terremoto del 1908, il santuario è legato all’apparizione della Madonna in difesa dei messinesi durante il corso della guerra del Vespro. La chiesa, distrutta dal terremoto del 1908, fu ricostruita in forme neogotiche dall’ing. Paolo Anzella nel 1911, e abbellita da due campanili laterali alti 25 metri, nei quali furono inserite 27 campane. All’interno, tra le poche opere sopravvissute, vi è la manta d’argento della Madonna di Montalto che copre un’antica icona bizantina giunta al Santuario nel 1300 in circostante miracolose. .

Una lapide sulla scalinata del Monastero di Montevergini e posta dalla Società Operaia messinese ricorda che in questa contrada, un tempo ricca di chiese e cenobi, nacque nel 1430 Antonio di Giovanni de Antonio, detto Antonello, tra i maggiori pittori del primo Rinascimento italiano.

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