Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’edicola votiva della Madonna della lettera è localizzata presso Largo Sequenza. L’edicola votiva fu realizzata nel 1927 in stucco cementizio e misura circa 170 × 170 cm mentre l’icona contenuta, ha forma ovale all’interno della quale è posta l’effigie sacra con ai due lati putti alati.La composizione è posta tra due mensole, al di sotto del balcone d’angolo dell’isolato 375 del PR di Borzì e poggia su una mensolaretta da due cagnoli.È sormontato da una corona ed è riccamente decorato con stucchi di sapore barocco. Sotto la mensola, tra le due volute che la sorreggono, è posto un cartiglio con il monogramma mariano.

Il cinema Olimpia venne realizzato in via Degli Amici tra il 1951 ed il 1955 nel secondo comparto dell’isolato 242 su progetto dell’architetto messinese Filippo Rovigo. Si tratta di una serie di interventi che l'architetto realizzò a partire dagli anni '50 e che riguardarono sia opere pubbliche che residenze private in cui si percepisce la continua ricerca di un ordine compositivo che sovrintenda alla realizzazione. Qui l'architettura è caratterizzata da un linguaggio moderno che, recepita la lezione razionalista, predilige l'uso di materiali come il vetro che amplificano le suggestioni che si trovano indagando il rapporto interno-esterno.

Situata sul lungomare del borgo marinaro di Ganzirri, la torre a pianta circolare, di probabile epoca medievale è costituita, da due ambienti sovrapposti cui è stato aggiunta una posticcia merlatura. L’edificio appare con il nome di “Torre Ganzirri Grande” nella campagna di ricognizione delle fortificazione effettuata dai militari austriaci tra il 1821 e il 1823. In stato d’abbandono, oggi l’edificio è stato privato del suo storico rapporto col paesaggio dalla selvaggia espansione edilizia.

La gigantografia è tratta da una foto di Lorenzo Cassarà scattata dalla vertigonosa stele della Madonnina. Una visuale inedita del forte San Salvatore e del “landmark mariano”, il principale riferimento spaziale ed estetico della città di Messina. Le questioni dell’identità sociale e culturale delle comunità sono al centro dei reportage di Cassarà, da anni attento osservatore e organizzatore di performance e istallazioni in cui l’occhio fotografico indaga i caratteri e le forme psicologiche degli abitanti di varie località siciliane. Il titolo “Cura ut Valeas” è una locuzione latina che significa “Fai in modo di star bene”, usata generalmente come formula di chiusura di una lettera, “Stammi bene”, un invito e un saluto per i viaggiatori del tram che restituisce la genuina tensione sociale dell’arte di Cassarà,

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