Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nell'area dell'isolato 96 del PR di Messina insistono diverse costruzioni della città preterremoto, alcune delle quali recentemente crollate. Nell'area insisteva una necropoli che è stata assoggettata a scavo archeologico in modo frammentario. A seguito di questa attività sono venute alla luce diverse tombe, la più mastodontica delle quali si trova conservata sotto la scalinata che conduce dalla via C. Battisti alla via Degli Orti.

Questa illustrazione, inizialmente concepita come opera personale, viene scelta come cover del periodico Girl Glue creato da Mel Stringer. Ascrivibile nel novero delle creazioni iconiche, l’opera rappresenta tutto il variegato mondo imperfetto che una adolescente vive nel microcosmo della sua stanza. 

Prende il nome della chiesa di San Filippo d’Agira che esisteva in questa zona prima del terremoto del 1908. La chiesa era sede della Confraternita dei Bianchi, da qui il toponimo ancora oggi esistente.

Il castello di Roccaguelfonia, atrimenti detto di Matagrifone, fu eretto nella sua prima configurazione da Riccardo Cuor di Leone per farne un fortilizio a difesa della città ma anche per acquartierare le truppe di soldati al riparo da possibili insurrezioni della città. Probabilmente il primo fortilizio fu edificato in legno ma a questa costruzione, con l’affermarsi del governo normanno, seguì una costruzione in pietra che venne progressivamente modificata fino alla riorganizzazione delle fortificazioni cittadine voluta da Carlo V. Oggi, fatta eccezione per una torre ottagonale di epoca federiciana e per alcuni tratti di mura, non è più visibile nella sua configurazione anche perché in gran parte demolita per fare posto al Sacrario di Cristo Re che conserva le spoglie del milite ignoto. 

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