PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
CONTENUTI IN EVIDENZA
La "psicofavola" Salvami l'anima, con illustrazioni di Amalia Caratozzolo, è un romanzo di Serena Manfrè pubblicato nel 2013 per le Edizioni Smasher. Fondato sull'importanza dei simboli, rappresentati visivamente con l'antica tecnica della xilografia, il libro fonde immagini e parole in un flusso fantastico che, attraverso il filtro di registri a volte trasognati e la vividezza dei dialoghi, descrive le piccole e grandi verità di un universo composito, fatto delle umane esistenze dei personaggi narrati.

Lo storico Diodoro Siculo narra che il gigante Orione sia stato il costruttore della città di Messina e del tempio che, a Capo Peloro, egli aveva egli aveva dedicato al a Nettuno, il dio dei mari. Riprendendo l’iconografia del Montorsoli per il personaggio di Orione nella fontana di Piazza Duomo, Vanfiori immortala il mitologico personaggio in un ironico giro in giostra in compagna del fedele cane Sirio e di un bambino obeso, grottesca metafora della condizione umana nella nostra epoca. Da notare la toccante dedica di Vanfiori al “popolo di Provinciale”.

Di origine medievale, la metafisica e imponente Torre del Faro è inserita in una cinta muraria datata tra il XVI e il XVII secolo. Sappiamo dal Maurolico che nel 1546 la torre funzionava da lanterna, mentre nel 1749 ospitava 24 piloti che avevano il compito di far entrare in porto i bastimenti. Un tempo la torre era bagnata dal mare, ora distante un centinaio di metri. Modificata dagli inglesi agli inizi dell’Ottocento, oggi la torre fa parte del Parco Letterario Horcynus Orca.

