Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L'edilizia preterremoto riguarda soltanto una parte dell'isolato 274 del PR di Messina ma mostra una tipologia tipica della città ottocentesca. In particolare si riscontrano un piano botteghe dotate di mezzanino ed un piano nobile. Nel caso di una delle porzioni del fabbricato si può ritrovare una facciata bugnata in pietra di Siracusa che riveste tutta la facciata di un comparto, nobilitandolo in modo particolare rispetto agli edifici limitrofi. Le sopravvivenze non lasciano capire con precisione quanto tale bugnato sia frutto di un disegno globale che riguardava l'intero fabbricato, tuttavia è possibile ipotizzare un'asse di specularità che attraversa l'ingresso dell'edificio bugnato il quale, proprio ai due lati del portale, manifesta due oculi con funzione di prese di luce per il corpo scala.

La scultura è stata presentata in occasione della mostra Volti e Risvolti tenutasi al Vittorio Emanuele nel dicembre 2006. Nel testo critico dell’evento, Lucio Barbera rivela la singolare prassi seguita da Brancato per realizzare la serie di volti di cui fa parte quest’opera. L’artista, infatti, scolpisce pietre recuperate dai cantieri, o scovate lungo gli arenili dei torrenti o semplicemente rinvenute per strada. Uno stile sintetico, insieme arcaico e moderno, modella la pietra, in questo caso arenaria, con effetti di grande eloquenza.

Tra le cappelle più belle del Cimitero, l’edificio fu realizzato dall’architetto Vincenzo Vinci 1919 su un lotto concesso alla ricca famiglia di armatori mercantili Pierce, nel 1916. In stile eclettico neo romanico, ricco di marmi, bassorilievi e colonne, l’interno della cappella è decorato da bellissimi stucchi, e motivi floreali, cari al movimento liberty, nonché degli affreschi, della cupola, con La Speranza, Giustizia, Fede e Carità del pittore Salvatore De Pasquale.

La storia del Palazzo Reale di Messina, oggi non più esistente, può essere ricostruita riferendosi soltanto alle vedute del porto che nel corso dei secoli ne testimoniano l’aspetto. La sua fondazione risale ad epoca normanna per opera di Ruggero II. Il mercante arabo andaluso IbnGiubairche naufragò nella “spiaggia del mare” nel 1184, durante il regno di Guglielmo II, lo descrive “bianco come una colomba che domina la spiaggia del mare e dà albergo a tanti paggi ed ancelle addetti al servizio del re…”dando testimonianza del gran numero di dipendenti che affollavano la corte e quindi, indirettamente, della mole dell’edificio che la ospitava. Dalle sue parole si desume anche che il castello costruito all’estremità est della città si affacciava sul porto ma anche, a causa della linea di costa non ancora avanzata come accade oggi, era esposto anche sul versante del mar Ionio a sud dove probabilmente si arenò la nave di IbnGiubair, sotto gli occhi di Re Guglielmo affacciato al Palazzo Reale.

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