Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

L’edicola della Madonna della Consolazione è posta sulla facciata di un edificio degli anni ’20, alle pendici della collina sulla quale sorge il Forte Castellaccio, in località Vallone Castellaccio. Consta di una nicchia che misura circa 40×50cm contenuta in un’edicola delle dimensioni di 120x160cm.  I materiali che la costituiscono sono malte di cemento ed intonaci cementizi. L’edicola si compone di una mensola modanata sulla quale poggiano due colonnine tortili con capitelli decorati a foglietta che reggono un architrave modanato, dotato di un frontone semicircolare nella cui lunetta trova posto una figura in bassorilievo. La nicchia ricavata nello spessore del muro è evidenziata da una cornice con testine di angioletti alati negli angoli e contiene un dipinto murale che raffigura la Madonna della Consolazione con i santi Giovanni e Giacomo.

L’isolato 213 del PR di Messina sorge sul limite della città racchiusa all’interno delle mura volute da Carlo V, in aderenza al bastione sul quale insiste la scalinata di S. Barbara. L’edificio fu costruito nel 1923 su progetto dell’ingegnere G. Donato che utilizzò un linguaggio eclettico facendo ricorso ad una grande varietà di elementi decorativi. Le due facciate possiedono infatti una ricchezza di decorazioni in stucco di cemento che provvedono a creare una gerarchia nelle due facciate lungo la via Tommaso Cannizzaro e nello slargo che da accesso alle scale della salita di S. Barbara frontistante la via S. Giovanni Bosco.

L’autoritratto, non datato, testimonia il grande livello di questo artista, considerato, all’epoca, l’astro nascente della pittura messinese.  Scarse sono le notizie biografiche pervenute, così come poche sono le opere sopravvissute. La tela, firmata “Di Bella P. Venise (sic)” risale probabilmente al suo soggiorno Veneziano, attestato intorno al 1902, e testimonia sia la personalità netta e definita di questo artista, sia le sue influenze, in questo caso accostabili alla pittura di Eugene Carriere (Gournay-sur-Marne, 16 gennaio 1849 – Parigi, 27 marzo 1906).

Questo fumetto rappresenta la prima esperienza come autrice completa di Michela De Domenico che, su incoraggiamento dell’editore, scrive anche i testi. Il disegno è meno spigoloso che in passato, risultando più plastico nelle forme, più sicuro e dettagliato negli sfondi, con un maggiore bilanciamento tra il bianco e le campiture di nero. Nelle inquadrature, predilige diversificare campi e controcampi, alternando primi piani a campi lunghi e medi. Rispetto all’asimmetria e all’irregolarità di altre produzioni precipuamente avveniristiche, si evince una marcata ricerca di armonia e di equilibrio nella distribuzione degli elementi della tavola.

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