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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Anche l’isolato 432 fa parte di una porzione di territorio sulla quale insiste esclusivamente architettura preterremoto, anche se in questo caso sono state demolite diverse porzioni per cui l’isolato in questione si manifesta con una serie di mancanze conservando solo una sparuta sopravvivenza precedente al terremoto del 1908.

L’isolato 213 del PR di Messina sorge sul limite della città racchiusa all’interno delle mura volute da Carlo V, in aderenza al bastione sul quale insiste la scalinata di S. Barbara. L’edificio fu costruito nel 1923 su progetto dell’ingegnere G. Donato che utilizzò un linguaggio eclettico facendo ricorso ad una grande varietà di elementi decorativi. Le due facciate possiedono infatti una ricchezza di decorazioni in stucco di cemento che provvedono a creare una gerarchia nelle due facciate lungo la via Tommaso Cannizzaro e nello slargo che da accesso alle scale della salita di S. Barbara frontistante la via S. Giovanni Bosco.

Il cinema sonoro nasce a Messina. Si deve a Giovanni Rappazzo, classe 1893, l’invenzione che ha rivoluzionato la cinematografia mondiale, la scoperta che ha aperto la via ai capolavori della storia del mezzo filmico. L’idea della "pellicola a impressione contemporanea di immagine e suoni" viene al giovane Rappazzo proprio nella città dello Stretto, dove, sulle macerie del terribile sisma del 1908, nasce quattro anni dopo l’Eden Cinema Concerto, a fianco del viale San Martino, fra i baraccamenti del quartiere Lombardo: qui, nella cabina di proiezione, lavora Luigi, il fratello di Giovanni, e, qui, iniziano le sperimentazioni del geniale messinese. 
Occorrerà tuttavia aspettare il 1921, e il trasferimento di Rappazzo a Genova perché il brevetto della sua invenzione venga depositato, senza che la paternità dell’invenzione venga mai riconosciuta al legittimo autore. La sua brillante scoperta, da cui sarebbe nato il cinema sonoro, non trovò mai, infatti, i finanziamenti necessari e, per mancanza di fondi, il brevetto finì per scadere e l’invenzione venne perfezionata e sfruttata dagli americani, che di fatto se ne appropriarono. 
Rappazzo continuò a proporre la sua invenzione, chiamata Elettrocinefono, sia in Italia che all’estero, suscitando anche l’interesse della stampa e degli addetti ai lavori, non riuscendo però a rinnovare i brevetti. Fu costretto così ad abbandonare il grande sogno di far nascere un’industria cinematografica tutta italiana, cosa che invece avvenne negli Stai Uniti, con i Warner e i Fox, seguiti da tutte le altre case cinematografiche hollywoodiane che svilupparono un’industria destinata ad essere la prima nel mondo.
 

L’autoritratto, non datato, testimonia il grande livello di questo artista, considerato, all’epoca, l’astro nascente della pittura messinese.  Scarse sono le notizie biografiche pervenute, così come poche sono le opere sopravvissute. La tela, firmata “Di Bella P. Venise (sic)” risale probabilmente al suo soggiorno Veneziano, attestato intorno al 1902, e testimonia sia la personalità netta e definita di questo artista, sia le sue influenze, in questo caso accostabili alla pittura di Eugene Carriere (Gournay-sur-Marne, 16 gennaio 1849 – Parigi, 27 marzo 1906).

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