Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La porta dei Gentilmeni si apriva lungo la cortina muraria in prossimità dell’omonimo bastione e del monastero di clausura detto dell’Immacolta Concezione di Gentilmeni e Reclusorio di Zitelle. Il Gallo ci da notizia che in questo luogo sorgeva anticamente un Tempio dedicato a Venere.

Nelle due pensiline lato “monte”, Manuela Caruso realizza due ritratti che sono due personali interpretazioni dei leggendari progenitori medievali della città: Mata e Grifone, amanti di un epoca lontana, uniti dall’amore nonostante le differenze etniche e religiose. Seguendo le tracce dei “Giganti”, le due opere di MaCa si caricano di uno speciale, contemporaneo significato. Grifone dalla testa laureata è un fortissimo e attualissimo messaggio contro la discriminazione, mentre la Mata, occidentale e conturbante regina, richiama con il suo sguardo di ghirigori e giravolte il suo amato verso la casa del cuore.

L’isolato V della palazzata ha una destinazione d’uso mista, commerciale nelle botteghe al piano terreno e residenziale ai piani superiori. L’edificio si manifesta secondo quattro fronti dei quali i minori sono disegnati secondo lo stesso schema, prevedendo la presenza di un balcone/loggia in posizione centrata rispetto allo sviluppo della facciata e delle partiture delle specchiature ad intonaco che rispondono ad un principio di specularità. I prospetti maggiori invece, pur se molto simili tra loro, presentano significative differenze.

Il Bastione di S. Barbara, speculare rispetto al bastione dei Gentilmeni, si configurava come il migliore sfruttamento della naturale orografia della città utilizzando i torrenti come fossati ed utilizzando i rilievi per allocarvi i forti a difesa della città, difesi a loro volta dai fortilizi esterni alla cinta del Castellaccio e di Forte Gonzaga.

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