Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

La fontana venne realizzata dall’architetto messinese Cesare Falconieri nel 1842. Prima del terremoto del 1908 occupava lo spazio della Piazza Ottagona, oggi Filippo Juvarra, tuttavia, venne collocata nella sua attuale posizione solo nel 1957. L’opera,di impianto neoclassico e ricca di riferimenti all’opera del Montorsoli in città, è costituita da una vasca marmorea attorniata da quattro figure in ghisa poste su podi cubici. Le sculture hanno faccia di leone, uomo, delfino e grifone, e da esse sgorga l’acqua che ricade sulle eleganti tazze sottostanti. Al centro della vasca è posto un basamento a croce, decorato da festoni, dal quale si erge una stele istoriata da festoni e grottesche di impronta manierista. La stele è sormontata da un bel capitello con motivi floreali su cui è posta una tazza ellittica, dal quale si erge un capitello con motivi acantifori e che, a sua volta, regge una coppa più piccola da quale si alza un pennacchio composto da due conchiglie e motivi floreali.

L’opera appartiene alla prima fase dell’attività di Vanadia, quando, proprio nel 1951 egli esordì con la prima personale alla libreria dell’O.S.P.E. Non è possibile stabilire con certezza se quest’opera fosse in mostra in quell’occasione (Buda 2011) tuttavia il quadretto è l’espressione di un’esperienza artistica che ha abbandonato l’atmosfera ludica dei primi esperimenti per un tono espressivo drammatico e pensoso, privo di qualsiasi riferimento stilistico o derivazione. E’ un’opera spontanea, carica delle ansie e dei ricordi di una stagione difficile e insieme carica di attese che di lì a poco fiorirà nell’attività del pittore insegnante e nell’Italia della Ricostruzione. 

Prende il nome dal luogo dove, secondo la tradizione, dimorò il papa messinese Leone II (682 – 683). Nei pressi di questa via si trovava l’antica fonte di Pozzoleone, celebre per la purezza della sue acque.

Prende il nome da Umberto II di Savoia, figlio di Vittorio Emanuele III, succedette al padre quando questi, nell’estremo tentativo di salvare la monarchia, abdicò in suo favore. Dopo la vittoria della Repubblica al referendum sulla forma costituzionale, fu costretto all’esilio. Un tempo arteria panoramica, la via oggi è purtroppo offuscata dall’irregolare espansione edilizia.

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