Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Nell’ultima produzione di Santoro la figurazione subisce un’ulteriore deframmentazione per mezzo del segno, finendo per scomparire quasi del tutto all’interno una trama fittissima di pennellate. La vertigine grafica scompone la superficie pittorica in un universo analitico di tocchi totalmente non arbitrari. Cioè che a un primo sguardo sembrerebbe una costruzione libera e improvvisata, in realtà sottende una “griglia” di segni i cui numerosi angoli perpendicolari scandiscono ritmicamente l’opera secondo una verticalità che alleggerisce il segno gradatamente verso l’alto. 

Prende il nome dallo scienziato omonimo (Messina, 1833 – 1889). Farmacista, fu docente di mineralogia e Geologia all’Università di Messina.

L’opera appartiene al periodo della maturità del pittore messinese. Il dato naturale, il paesaggio quindi, è qui la partenza per sperimentare una composizione complessa quanto dinamica ed efficace.  Compartita in due grandi zone, la Palude trasuda l’atmosfera stagnante e mefitica degli specchi d’acqua imputriditi su cui le canne sembrano legni carbonizzati. La parte superiore del dipinto, invece, risponde alla fitta trama della palude con la larga superfice pallida del cielo, su cui appare sbiadito un sole allucinato dai reverberi concentrici.

Opera dello scultore messinese Antonio Bonfiglio (Messina, 1895 – Condrò, 1995), il bassorilievo è stato realizzato nel 1940 per il prospetto di Via Garibaldi del Palazzo Littorio. In una carrellata monumentale, dinamica e insieme arcaicizzante, l’artista raffigura i lavoratori al seguito degli stendardi della rivoluzione fascista.

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