PREMESSA
Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!
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Prende il nome dal bastione cinquecentesco di S. Vincenzo, ancora visibile a sinistra della piazza, e dall’omonima chiesa presente nei pressi. La zona era chiamata anche della “Pompa francese” perché usata dalle truppe francesi durante la rivolta del 1674-78.
Realizzata dallo scultore Pietro Tenerani nel 1845 per volontà del Decurionato messinese, la scultura fu distrutta insieme a quelle degli altri re borbonici, (Carlo II realizzata dal Serpotta, Francesco I del Subba, e Carlo III del Buceti), durante l’insurrezione del 1848. Dopo i moti e le concessioni di Ferdinando II, la scultura fu nuovamente rifusa dal Tenerani secondo un modello simile all’originale. Dopo vari spostamenti, la scultura venne ricollocata nel 1973 dove ancora oggi si trova.
ll progetto, voluto in occasione della manifestazione celebrativa del centenario del terribile sisma che rase al suolo Messina all'alba del 28 dicembre del 1908, sin dalla sua genesi, ha avuto il sostegno delle istituzioni politiche e delle associazioni culturali del territorio. Il progetto è stato infatti coprodotto dall'Assessorato alle Politiche Giovanili del Comune di Messina, retto in quel periodo dal professore Dario Caroniti, in collaborazione con l'Associazione culturale “Sicilia Fantastica", presieduta dal noto regista messinese Salvatore Presti.
Nato da un’idea di Ubaldo Smeriglio che ne cura il soggetto, quest’opera commemorativa ha come mission la volontà di tenere in vita nelle giovani generazioni la memoria storica dell’immane evento che segnò le due città dello Stretto.
Prende il nome dal moto scoppiato nel 1847 proprio su questa arteria, e che anticipò di qualche mese l’inizio del Risorgimento siciliano. La strada prendeva anticamente il nome di Ruga Amalfitana, per poi divenire Via Austria dopo la spedizione di Don Giovanni D’Austria, e infine, Via Primo Settembre, dopo il 1860.