Le Scalinate dell'Arte
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PREMESSA

Il nostro obiettivo è quello di condurre il visitatore alla scoperta delle diverse espressioni dell’arte contemporanea Messinese. Infatti, questo portale web permette al visitatore di accedere ad informazioni, immagini video ed audio, riguardanti l’offerta turistico-culturale sull’arte contemporanea della città. Inoltre, esso ambisce a divenire un incubatore d'arte contemporanea, per mezzo del quale sarà possibile associare ad ogni luogo, identificato da un grande valore nel campo storico, artistico e culturale, una particolare enfasi, rendendolo unico e carico di pathos. Cosa aspetti? Buona navigazione alla scoperta dell' arte contemporanea Messinese!


CONTENUTI IN EVIDENZA

Girato in parte a Messina, Mare matto è un film di produzione italo-francese del 1963, diretto da Renato Castellani, con Gina Lollobrigida, Jean-Paul Belmondo, Lamberto Maggiorani, Tomas Milian, fotografia di Toni Secchi, sceneggiatura di Castellani, Piero Bernardi, Leo Benvenuti, musiche di Carlo Rustichelli e Nino Rota. Al centro della storia, la vita dura della gente di mare, umile e coraggiosa, ma anche allegra e scanzonata. In origine gli episodi erano oltre la decina; Castellani voleva farne un film libero, svincolato dalle convenzioni, ma al montaggio il produttore Cristaldi lo fece drasticamente tagliare.

Seguendo le indicazioni del testamento del pittore, rinvenuto dall’erudito Gioacchino Di Marzio, viene non concordemente identificata nell’area dei resti della Chiesa di Santa Maria del Gesù Inferiore il luogo di sepoltura di Antonello da Messina. L’area con i resti archeologici venne alla luce negli anni ’90 del Novecento a seguito di alcuni lavori di urbanizzazione.

La storia si snoda attraverso una serie di metafore, riconducibili per ovvi motivi agli esempi stilistici di Maus, alla Fattoria degli animali di Orwell e a Le metamorfosi di Kafka, con il preciso intento di lanciare un messaggio fermo sul superamento dei contrasti e delle prepotenze descritte attraverso il richiamo alle più nobili doti umane di solidarietà e fratellanza. Infatti, ciò che nel corso della storia risulta capace di invertire la direzione rispetto la degenerazione progressiva verso cui si avvia l’intera congregazione colpita dalla mafiosità è l’eroica volontà del coraggioso protagonista Alberto che mostra col suo esempio, fatto di gesti di affetto e fratellanza disinteressata, come sia possibile contrastare la diffusione della malattia scarafaggiante.
 

Il Pilone e l’area di Torre Faro son il tema di questa pensilina realizza da Manuela Caruso. Capo Peloro con il suo passato mitico, vi sorgeva un tempo dedicato a Nettuno con relativo Faro, è l’ingresso naturale allo Stretto di Messina e la porta della Sicilia. L’opera pone l’accento sulla necessità di una riqualificazione dell’intera zona nell’ottica di una fruizione di una riappropriazione identitaria

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